Prosegue l’attività di lotta dei comitati dei cittadini e dei soggetti politici impegnati per la sicurezza stradale e idrogeologica di Capo Alì.
Nel corso dell’ultima riunione i rappresentanti dei comitati ( Giovanni Interdonato per il Comitato No Frane, Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori, Francesco Urdì per la Confederazione Unitaria di Base (CUB), Nino Miceli, responsabile Associazione Aiutiamoci Noi) hanno stilato un percorso di obiettivi da raggiungere, per risolvere definitivamente il problema delle frane a Capo Alì e quindi la percorribilità in sicurezza del tratto stradale in oggetto.
“Premesso, che i sottoscritti ipotizzano sulla base della fragile composizione rocciosa di Capo Ali un pericolo costante per l’incolumità dei cittadini, che ivi transitano, premesso che già è stato depositato un esposto-denuncia in data 6-11-2015 presso la Procura della Repubblica di Messina, i cittadini attendono risposte immediate anche in previsione di ulteriori nubifragi, che l’inverno ci riserverà – si legge in in comunicato – Nei prossimi giorni i comitati incontreranno i sindaci dei paesi limitrofi a Capo Alí, a partire da quelli di Scaletta Zanclea e Itala, con cui si confronteranno su Galleria para massi a Capo Ali, mini svincolo in entrata e uscita tra Itala e Scaletta come via di fuga in caso di frane a Capo Alì e a Capo Scaletta. Successivamente si richiederà incontro ad Anas, Genio Civile e Rfi. Galleria para massi che richiede anche l’intervento di Rete ferroviaria italiana (Rfi): a quest’ultima compete la sicurezza dei pendolari dei treni che transitano sotto il Capo e che potrebbero essere colpiti da eventuali massi. Al Genio Civile si chiederà in particolare che fine ha fatto il monitoraggio del costone di Capo Ali, impegno concordato (secondo organi locali di stampa) all’ultimo tavolo tecnico in prefettura.
Alla fine di questi incontri verrà promossa un’assemblea pubblica con i cittadini per relazionare sui risultati o non…di questi colloqui. I comitati vanno a queste riunioni con la consapevolezza che solo con il controllo e la mobilitazione popolare permanente si possono risolvere definitivamente i problemi di dissesto idrogeologico e non con rattoppi precari come le reti che si sono messe sui costoni. Altresì la risoluzione dei problemi dei Capi Alì, Scaletta e di tutti i punti critici del nostro territorio passano attraverso un piano nazionale di investimenti di grandi risorse contro il rischio idrogeologico che tutti i governi che si sono succeduti in questi decenni non hanno mai fatto”.