La Farina: è occupazione. L’assemblea interrotta dalla Digos divide studenti, Preside e pubblica opinione

Da un lato il diritto allo sciopero e a radunarsi in assemblea. Dall’altro un anno scolastico costellato di lezioni mancate tra allerte meteo e emergenza idrica. L’opinione pubblica cittadina è divisa dopo la notizia di un intervento della Digos, sollecitato dalla preside del liceo classico La Farina, che ha identificato i quattro ritenuti promotori della nuova occupazione.

E’ polemica tra gli studenti e il dirigente scolastico, a cui si sono affiancati numerosi genitori, preoccupati per un anno caratterizzato da molte assenze.

Ma basta questo a giustificare un intervento della polizia? Di certo l’intervento delle forze dell’ordine non ha fermato l’occupazione proclamata ufficialmente dagli studenti “Giorno 26 novembre alle ore 11:00”.

In un comunicato la vicenda raccontata dagli stessi studenti dello storico liceo messinese:

“I rappresentanti degli studenti promotori della protesta iniziata oggi, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani online (Eco del sud, Gazzetta del Sud e Normanno) sarebbero stati denunciati alle forze dell’ordine. Gli agenti avrebbero inoltre fatto irruzione durante l’assemblea autoconvocata ponendo fine con la forza al tentativo di occupare: notizia del tutto falsa, in quanto i rappresentanti degli studenti non sono stati affatto denunciati, bensì soltanto identificati.

L’Assemblea, svoltasi senza alcuna irregolarità, è culminata con l’occupazione dei locali scolastici. Purtroppo anche le informazioni fornite sui telegiornali locali sono chiaramente di parte e, oltre a non corrispondere alla realtà, non tengono conto delle reali urgenze e motivazioni degli studenti. È stato anche detto che gli studenti contrari all’occupazione sono stati minacciati durante l’assemblea e sui social network. Tutto ciò è errato in quanto questa mattina abbiamo lasciato la possibilità a questi studenti di tornare in classe a svolgere regolarmente lezione. Tuttavia, una volta raggiunta la maggioranza più uno di firme pro-occupazione, si è proceduto a prendere possesso dei locali. Vorremmo inoltre sottolineare che non è stato arrecato alcun danno alle infrastrutture.

Siamo stati prepotentemente minacciati di immediata denuncia e sgombero da parte di chi, dall’alto della propria posizione, abusa della sua professione per generare terrore psicologico e caos tra gli studenti, specie tra le classi del ginnasio.
Rivendichiamo il diritto all’occupazione, da alcuni definita una “pessima abitudine”, come forma di protesta a nostro parere più adatta contro un sistema iniquo che da anni non fa altro che tagliare i fondi all’istruzione per investire in grandi opere superflue (TAV), ordigni guerreschi (F35) e operazioni belliche.

Ci schieriamo contro la riforma buona scuola che favorisce la privatizzazione delle scuole pubbliche e l’alternanza scuola-lavoro, “ottima soluzione” per fornire manodopera gratuita alle grandi aziende, cosa che sottrae ogni possibilità di impiego a molti lavoratori attualmente disoccupati.
L’occupazione per noi è anche un momento di crescita collettiva nella quale cerchiamo di sviluppare la coscienza politica di ogni studente, cosa che durante l’orario scolastico non avviene.
Non scenderemo a patti con chi tenta di sopprimere il nostro movimento di protesta che, sottolineamo, non è un caso isolato, ma espressione di un disagio sentito da tutta la popolazione studentesca italiana.”

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