Sono 12 i Consiglieri Comunali raggiunti dall’ordinanza di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Adesso i dodici consiglieri comunali destinatari del provvedimento del giudice dovranno apporre firma davanti ai vigili prima e dopo l’intera durata dei lavori. Ecco i loro nomi: Carlo Abbate, Pietro Adamo, Pio Amodeo, Angelo Burrascano, Giovanna Crifò, Nicola Salvatore Crisafi, Nicola Cucinotta, Carmela David, Paolo David, Fabrizio Sottile, Benedetto Vaccarino e Daniele Santi Zuccarello.
Truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio i reati contestati.
L’indagine della D.I.G.O.S., coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata nel novembre 2014 ha permesso di accertare, anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche di intercettazione video e ambientale, le condotte illecite poste in essere da un gruppo di consiglieri comunali, in occasione delle sedute delle commissioni consiliari permanenti.
Secondo la Digos, che ha condotto le indagini con l’ausilio di telecamere piazzate all’interno del Comune, grazie alle false partecipazioni a ben 39 sedute di commissioni consiliari al mese, i consiglieri incassavano l’indennità massima aggiuntiva di 2.184 euro al mese.
Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà oggi in Questura alle ore 11:30, alla presenza del Questore Giuseppe Cucchiara e del Procuratore Aggiunto Vincenzo Barbaro.
L’inchiesta risale a Marzo 2015, quando dopo lo scandalo del Comune di Agrigento, quando si scoprì che i consiglieri comunali avevano riunito 1.133 volte le commissioni nel solo 2014, senza apparente motivo se non quello di incassare i gettoni di presenza, costati 285 mila euro, sotto la lente delle rispettive procure finirono Messina e Siracusa.
A Messina pare che alcuni consiglieri si presentassero, irritualmente, alle sedute dell’organismo consiliare già in prima convocazione, quando si dà per scontato il mancato raggiungimento del numero legale. Firmavano sul registro la loro presenza e andavano via; poi passavano all’incasso. Della vicenda parlò in aula il capogruppo di «Cambiamo Messina dal Basso», Lucy Fenech, la quale aveva chiesto il rispetto del regolamento che prevede il pagamento del gettone non solo per la presenza fisica in commissione, ma quando l’organismo svolge effettivamente la seduta.