UN BOTTONE NEL BRACCIO: OPERAIO DENUNCIA DUE MEDICI DEL PIEMONTE

 

Un operaio di 26 anni, ricoverato nei giorni scorsi per le conseguenze di un incidente in moto, ha denunciato due medici del Policlinico Piemonte che avrebbero fatto dei controlli superficiali al braccio cui accusava problemi dopo un’operazione.

Dimesso dall’ospedale con una prognosi di otto giorni, l’uomo si è regolarmente diretto a casa dove, però, in breve avrebbe avvertito alcuni fastidi. Tornato in clinica per un controllo si è ciononostante visto congedare, con la rassicurazione del chirurgo. Non convinto, in seguito anche alla comparsa di forti dolori, il giovane paziente matura l’idea di consultare un secondo specialista e la dottoressa reperita conferma la diagnosi del collega, cosicchè finalmente Cosimo Falliti pensa sul serio ad un semplice fastidio post operatorio. Fino a che è costretto a ritornare in ospedale, portato stavolta dai familiari in allarme per quel braccio nero e gonfio, uno stato di semi incoscienza dovuto ai lancinanti dolori avvertiti, e persino una febbre a 40.

A riceverlo un terzo medico che, insospettito, scuce i punti delle precedenti cure, trovando finalmente la causa di tutti i problemi: un bottone da camicia. Finito tra i tessuti del paziente durante la precedente operazione, l’oggetto, sì piccolo ma capace di portare ad un principio di infezione, avrebbe presto obbligato con la sola propria presenza all’amputazione dell’arto.

Dimesso, finalmente senza più problemi, il giovane operaio si è recato senza indugi alla Procura dove ha denunciato il comportamento dei primi due medici per negligenza. (CM)

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