Il “caso Cucinotta” riporta in Aula la discussione sul Registro delle Unioni Civili. I colleghi prendono le distanze, solidale invece l’on. Rinaldi

Un’occupazione simbolica dell’aula consiliare, che ha dato i suoi frutti. Il “caso Cucinotta” ha infatti riportato in agenda la discussione sul registro delle Unioni Civili, anche come risposta immediata ad una brutta pagina di politica.
La presidente del Consiglio comunale ha letto il documento di quanti hanno partecipato ad una manifestazione spontanea, che ha visto presente tra gli altri il presidente di Arcigay Messina Rosario Duca, che assieme ad esponenti di partiti e movimenti,  ha trovato spazio sui banchi del Consiglio, accolti dalla Presidente Emilia Barrile.
Lei stessa ha letto un documento di ferma condanna all’attacco omofobo dell’ex collega di partito, e si è assunta l’impegno di portare in aula entro ottobre il registro delle unioni civili per farlo votare.
Stasera, dopo la delibera TARI, intanto, ci sarà una discussione sulle unioni civili.

Sulla vicenda l’assessore alle Pari opportunità, Patrizia Panarello, ha trasmesso una nota al consigliere comunale, Nicola Cucinotta:  “Le sue affermazioni – scrive la Panarello – hanno profondamente ferito tanti cittadini perché potrebbero lasciare intendere una volontà discriminatoria che non può mai essere consentita. L’utilizzo di alcuni termini legati anche a fatti di cronaca che fanno rabbrividire chiunque per la loro inaudita violenza, non possono mai essere giustificati. Dobbiamo dare tutti il nostro contributo – conclude l’assessore – affinché si possa finalmente vivere in una società che include e non esclude, non creando ghetti, barriere e steccati ideologici”.

Anche i colleghi in aula hanno voluto prendere le distanze da Cucinotta, a cui invece è giunta la personale solidarietà da parte del deputato regionale Franco Rinaldi  che definisce inopportuno il provvedimento di sospensione adottato dal Segretario Regionale Raciti.

“Il PD in cui mi riconosco – scrive Rinaldi- non è un partito nei valori che è sottomesso ad una visione laica, libertaria, atea. Anche io pongo come priorità assoluta dell’agire in politica la tutela della famiglia e sono contrario all’ adozione per le coppie gay. Ma non per questo motivo non sono democratico. Inoltre – scrive il deputato regionale del PD -la segreteria regionale, così sollecita sul caso rimbalzato dai social, continua a essere disattenta sulle vere questioni che interessano davvero ai siciliani”.

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