Chi ha commissionato la ricerca ha certamente interesse a capire quali sono le aree più sensibili alla soluzione del caso. Ma il problema resta: Messina, secondo i dati del bollettino meteo di Vape Foundation divulgati da Anticimex, azienda specializzata nei servizi di Pest Control, nella settimana dal 9 al 15 luglio sarà una delle province con l’indice potenziale di infestazione di zanzara tigre più alto, in una scala di intensità da 0 a 4, con una tendenza futura in crescita e un indice di calore compreso tra 27 e 31 gradi.
Nello scorso mesi di giugno Palazzo Zanca ha cercato di affrontare la questione e il Sindaco Accorinti, con apposita ordinanza, ha obbligato tutti i messinesi e gli amministratori condominiali dal mese in corso al prossimo ottobre a evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi i terrazzi, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione in cui possa raccogliersi acqua piovana che favorisce la crescita della Zanzara Tigre; tra gli altri provvedimenti quello di tenere liberi i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpi e rifiuti di ogni genere ed eventualmente recintarli in modo da impedire lo scarico di immondizie e di altri rifiuti provvedendo al regolare sfascio dell’erba.
Tra le 3000/3500 specie esistenti (di cui 70 nel nostro paese), la zanzara tigre, arrivata in Italia nel 1990 con il commercio dei copertoni usati, negli ultimi tempi sta crescendo sempre di più, proliferando da nord a sud.
La fotografia nazionale che emerge dai dati di Vape Foundation, analizzando le singole regioni, nel Lazio segna termometro rosso a livello 4 nelle province di Frosinone, Latina, Roma e Viterbo. Nelle Marche le più colpite saranno Ancona, Macerata, Pesaro e Urbino, in Abruzzo Chieti e Teramo, in Umbria Perugia, in Basilicata Matera. Puglia interamente presa d’assalto, ad eccezione della sola Foggia, mentre in Campania a soffrire saranno Caserta, Napoli e Salerno. A svettare in Calabria tre province su cinque (Catanzaro, Crotone e Reggio-Calabria), in Sicilia Agrigento, Catania, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani, mentre in Sardegna a non raggiungere il picco più alto sarà la sola Ogliastra, seppure stazionerà su un indice medio-alto (3).
Le previsioni, in coincidenza con l’innalzamento delle temperature, coinvolgeranno anche la zona settentrionale della penisola con la maggiore presenza di fiumi e falde acquifere, luogo privilegiato da questi insetti per il deposito delle uova. In Lombardia gli striati insetti famelici appartenenti all’ordine dei ditteri, famiglia Culicidae, genere Aedes e specie albopictus, faranno la loro comparsa manifestandosi principalmente sui territori di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza e Pavia, in Piemonte ad Alessandria, Asti e Novara, in Liguria a La Spezia e Savona. Emilia Romagna quasi al completo, dato che ad essere attaccate saranno tutte le province, ad eccezione di Ferrara che comunque si manterrà sul livello medio-alto (3). Anche la Toscana nel mirino con Firenze, Grosseto, Livorno, Pisa e Pistoia, il Friuli con Pordenone, mentre in Veneto a soffrire maggiormente saranno gli abitanti di cinque province su sette (Padova, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza).
“Nonostante le amministrazioni locali stiano svolgendo un buon lavoro, incentivando gli investimenti e adottando misure per arginare il problema nei periodi più caldi – spiega Dino Gramellini, Direttore Tecnico di Anticimex Italia – l’unica soluzione per debellare l’invasione delle zanzare è quella di pianificare interventi mirati e continuativi nell’arco dell’intero anno. Bisognerebbe inoltre, non limitarsi a delle azioni rivolte alle aree di proprietà pubblica, ma attraverso il coinvolgimento attivo dei cittadini fare in modo che la manutenzione possa estendersi anche alle aree private del restante patrimonio urbano.”