Erano stati accusati di aver utilizzato l’auto di servizio per ragioni personali, ma secondo il giudice “il fatto non sussiste”. Si è concluso dunque con il proscioglimento dall’imputazione di peculato il processo agli otto agenti penitenziari in servizio al carcere di Gazzi Antonino Donato, 46 anni di Rodì Milici e i barcellonesi Fortunato Bonaceto, 50 anni, Salvatore Chillemi (44), Nicola Grimaldi (46), Giuseppe Rossello (38), Vito Natale Russo (38), Domenico Torre (46), Francesco Sottile, 46 anni di Patti. A stabilirlo il Giudice per le udienze preliminari Monica Marino che ha accolto la tesi della difesa, verificando che gli spostamenti erano realmente motivati da ragioni professionali.
“Con l’assoluzione piena è finito il calvario che ha visto coinvolti otto poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Messina” – commenta il Segretario Generale Aggiunto dell’O.S.AP.P. Domenico Nicotra, che rende nota la motivazione dell’assoluzione pronunciata dal G.U.P. del Tribunale di Messina: “Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste”.
“Adesso che Giustizia è stata fatta – prosegue il leader dell’O.S.AP.P. – ci chiediamo chi ripagherà gli otto poliziotti penitenziari per tutto quello che sono stati costretti a sopportare in questi lunghi dieci mesi. Le ansie, i patemi d’animo, le preoccupazioni, le incertezze per le loro famiglie non potranno mai essere compensate ed economizzate perché il valore reale non monetizzabile. Agli otto Poliziotti Penitenziari, prosegue Nicotra, vanno i miei personali auguri e quelli di tutta l’O.S.A.P.P. che, come sindacato di Polizia Penitenziaria, non mancherà mai di essere al fianco di ogni poliziotto penitenziario ne abbia bisogno. Ancora una volta, qualora ve ne fosse la necessità conclude Nicotra, è stata appurato quanto sano è il personale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria”.