Dimissioni del Comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, da quasi quindici anni a capo del corpo. Casus belli sarebbe quanto avvenuto nella giornata di ieri a Palazzo Zanca quando, un giovane armato di bastone, si è introdotto nell’anticamera del gabinetto del sindaco, minacciando e spaventando quanti incontrati sul suo cammino. La sicurezza dell’edificio ha mostrato evidenti falle già da qualche mese e, ultimi in ordine di apparizione, erano stati i disordini causati da ambulanti irregolari, appena qualche tempo fa.
Il Comandante ha inviato una lettera all’Amministrazione, chiedendo di essere sollevato dal proprio incarico, poiché risulterebbe palese “l’estrema difficoltà di assumere contestualmente, come più volte formalmente evidenziato, due incarichi di dirigenza tanto gravosi quanto importanti”: avvocatura e polizia municipale insieme sono davvero troppo per poter fare bene almeno una delle due cose garantendo “il buon andamento e l’efficenza dell’Amministrazione”, pertanto, Ferlisi, che “manifesta la piena disponibilità a mantenere l’incarico di direzione dell’Avvocatura Comunale”, pare voglia appendere al chiodo la divisa.
E’ lo stesso dimissionario, nella sua scrittura rivolta al sindaco Accorinti (con cui, il rapporto, dall’elezione ad oggi, potremmo riassumere con il catulliano “odi et amo”), al segretario Le Donne e agli assessori Cacciola e Mantineo, ad ammettere che la miccia sia stata accesa dall’ “ultimo episodio di criticità nella vigilanza del Palazzo Municipale, del quale mi assumo la piena oggettiva responsabilità”. Non è la prima volta che Ferlisi rassegna le dimissioni e non sarebbe la prima volta che vengono rifiutate: non è ancora dato sapere se si tratti dell’ennesimo prologo di un botta e risposta tra Amministrazione e dirigente (che precisa di non aver operato la decisione in modo polemico) di quelli buoni a riempirci le pagine dei giornali per qualche settimana salvo risolversi in un nulla di fatto, o meno.
Da Palazzo Zanca, fino adesso, nessuna dichiarazione ufficiale rispetto a ciò. Dalle parole del Comandante, però, sembrerebbe proprio l’ultimo atto di una gestione del corpo che lo ha visto oggi elogiato oggi criticato ma sempre protagonista. Un corpo che negli anni ha mostrato sempre più la criticità peggiore, ossia l’assenza di risorse umane su cui poter contare per assolvere i propri compiti. Un corpo certamente non facile da guidare, specie in considerazione delle sue carenze, strutturali e umane (quantitativamente).