Che derby sia. Al Granillo, domani a partire dalle 17, andrà in scena il primo dei due atti salvezza. Le due partite che valgono una stagione, la vigilia più importante di un’annata tutta da dimenticare, eccetto proprio i derby dello stretto, entrambi vincenti, belli, indimenticabili per i tifosi giallorossi. E chissà che proprio da li, il destino, voglia far ripartire il Messina, questa squadra dal futuro tutto da scrivere, con un presidente disinnamorato che cerca in tutti i modi di disimpegnarsi da un progetto che ormai è diventato solo un peso. Non se la passano certo meglio i dirimpettai dello stretto: retrocessi più volte, riemersi grazie alla giustizia sportiva che mai come quest’anno ha ridisegnato le sorti di società, campionati e gare nella storia. Ora il verdetto finale, finalmente, lo darà in campo: gli amaranto, tirati dai capelli in extremis come sostiene Nello Di Costanzo, sono pronti a fare la guerra al Messina, sportiva ma anche di nervi, scontro in realtà iniziato già prima dello sfrontato esito del ricorso amaranto al Coni; e se a Reggio Calabria sono già sicuri di gridar vendetta agli eterni rivali, a Messina il profilo è basso perchè, stando sempre alle parole del tecnico giallorosso, “una squadra che deve salvarsi deve restare sempre umile”. Va bene anche questo, purchè quella grinta che qualcuno rimprovera di non aver a Di Costanzo si trasferisca sul terreno di gioco.
Nessun favorito, nessun timore, nessun rammarico. Serafico il tecnico del Messina nel commentare la sfida di domani in sala stampa, durante la consueta conferenza stampa pre-gara: “avevamo preparato la partita con il Savoia ma giocheremo contro la Reggina, ne prendiamo atto. Lo spostamento della gara almeno ci ha giovato. Si tratta di una sfida affascinante, di prestigio, che tutti vorrebbero giocare, altro che spareggio. Forse loro si trovano in una condizione psicologica migliore dato che si ritrovano a giocarsi il tutto per tutto ai play out, ma noi ci siamo, saremo propositivi e non calcolatori. Mi aspetto una Reggina offensiva ma non esistono favoriti, tutto può succedere”.
Pretattica e bocce cucite a parte, il Messina dovrebbe scendere in campo con il collaudato 4-5-1, sebbene il condizionale sia d’obbligo: Berardi in porta, Altobello e Donnarumma(o Silvestri) rispettivamente a destra e sinistra insieme alla coppia centrale Stefani-Pepe per completare il reparto di difesa, Nigro e Damonte a centrocampo supportati da Benvenga e Mancini sulle corsie, con Izzillo in appoggio all’unica punta Corona (in un ipotetico ballottaggio con Orlando il bomber palermitano dovrebbe avere la meglio, nonostante l’ex Aversa sia il “purgatore” ufficiale dei reggini.
Sul fronte opposto mister Tedesco, che ha caricato ambiente e compagni a dovere (“puntiamo a vincere entrambe le partite”), dovrebbe puntare su una formazione estremamente offensiva; questo il probabile undici amaranto (4-3-3): Belardi; Aronica, Di Lorenzo, Cirillo, Ungaro; Zibert, Salandria, Armellino; Di Michele, Insigne, Viola.
La gara sarà diretta Lorenzo Illuzzi di Molfetta, coadiuvato dagli assistenti Nicola Fraschetti di Perugia e Marco Chiocchi di Foligno.