Compravendita bambino rumeno: altre dieci misure cautelari. Intanto il TDL ha scarcerato i primi indagati per un reato fantasma

Si torna a parlare della vicenda della compravendita del bambino rumeno, dopo che lo scorso 26 marzo il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di tutti gli indagati, accusati di un reato che secondo la stessa giurisprudenza della Corte di cassazione citata dai magistrati che hanno ordinato la misura cautelare non poteva essere loro contestato.(vedi inchiesta di Michele Schinella dello scorso 16 marzo)

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, stamane in Messina e provincia,  hanno eseguito l’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale (dottoressa Maria Militello), con la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari nei confronti di tre persone e l’obbligo di dimora nel comune di residenza per altri 7 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, in concorso dei reati di riduzione in schiavitù, di false attestazioni a Pubblico Ufficiale sulla identità personale, di falsità materiale commessa da P.U. in atti pubblici, di supposizione di stato di un fanciullo, di millantato credito e di violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso.

Si legge nel comunicato delle forze dell’ordine: “Le indagini, dirette dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia (Pubblici Ministeri Maria Esmeralda Pellegrino e Liliana Todaro) e condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Messina, hanno svelato come i coniugi CONTI NIBALI Calogero e Lorella Maria, al fine di appagare il loro desiderio di genitorialità, dopo la nascita di una figlia affetta da gravi disabilità ed una serie di aborti, sin dal 2008 si siano rivolti a più soggetti senza scrupoli, che – in cambio di cospicui esborsi di denaro contante – avrebbero dovuto reperire e consegnare loro un bambino maschio, al quale sarebbero state attribuite le generalità di CONTI NIBALI Carmelo Luca, un fantomatico figlio maschio del quale, nel gennaio del 2008,era stata fatta figurare la nascita, in realtà inesistente, mediante false certificazioni e false dichiarazioni all’ufficiale dello Stato Civile del comune di Castell’Umberto (ME)”.

Dettagli sulla vicenda saranno resi noti nella giornata odierna nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.00 presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina.

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