Dopo avervi raccontato a tempo debito del quarto scudetto consecutivo vinto dalla Juventus, che ha ottenuto il conforto della matematica sabato pomeriggio a Marassi contro la Samp, vediamo cos’altro è successo nel trentaquattresimo turno di Serie A, il cui quadro sarà definitivamente chiuso dal monday night al sapore di B Parma-Cagliari e da Torino-Empoli, posticipata a mercoledì per consentire ai granata di commemorare serenamente il 66° anniversario della strage di Superga.
I fari erano puntati soprattutto sulla corsa al secondo posto che vede protagoniste le due compagini capitoline. Altro giro, altro sorpasso. La lotta punto a punto prosegue, adesso la classifica recita: Roma 64, Lazio 63. I giallorossi, impegnati ieri all’ora di pranzo, si sono sbarazzati del Genoa con il più classico dei risultati. A fare notizia è soprattutto la seconda rete consecutiva di Seydou Doumbia, mentre su Alessandro Florenzi c’è poco da dire, basta ribadire che siamo al cospetto di un progetto di campione unico in quanto a versatilità, in grado di ricoprire tutte le posizioni della fascia destra. Nasce centrocampista ma può giostrare da terzino così come da attaccante, rendimento sempre assicurato a prescindere dal ruolo ricoperto. Tecnica e potenza: imprescindibile, non solo per la Roma ma anche per la Nazionale.
I biancocelesti invece si sono fermati a Bergamo, impantanati contro un’Atalanta che ha capitalizzato l’incornata dell’ex Biava per mettere un prezioso punto nel carniere salvezza. Pioli spera che Felipe Anderson ritrovi subito la miglior condizione, in compenso per il gran finale potrà disporre di un Djordjevic in più, non è un dettaglio di poco conto.
Al termine mancano quattro giornate, per stabilire l’ordine di arrivo saranno decisive le ultime due quando saranno in programma il derby di Roma e Napoli-Lazio. La prospettiva dello scontro diretto tiene assolutamente in corsa i partenopei, impostisi in scioltezza sul Milan (3-0 con i meneghini in dieci dopo 43 secondi per l’espulsione record di De Sciglio) e ora distanziati di quattro lunghezze da Candreva e compagni. A proposito di Milan, Mr Bee (supportato anche dalla potentissima Doyen Sports) affiancherà Silvio Berlusconi: in attesa di definire percentuali e planning, la settimana appena trascorsa passerà alla storia come l’alba di una nuova era rossonera, che potrebbe essere foriera di nuovi successi.
Confermato il volatone anche per quanto riguarda l’Europa League, con Fiorentina, Sampdoria, Genoa, Inter e Torino racchiuse in 4 punti, fermo restando che – come detto – i piemontesi devono ancora scendere in campo.
La Viola ha regolato il Cesena al “Franchi” sulle ali di un ritrovato Ilicic, delle genovesi abbiamo già parlato mentre l’Inter non è andata oltre lo 0-0 a San Siro contro il Chievo. Altra chance malamente sprecata dai nerazzurri. Il migliore in campo? Handanovic, per distacco…
Verona-Udinese, conclusasi con il successo esterno di misura dei friulani, va menzionata per lo straordinario traguardo tagliato da Totò Di Natale, che ha scelto il colpo di tacco per raggiungere quota 206 in Serie A e staccare il signor Roberto Baggio nella classifica dei goleador di tutti i tempi.
Sassuolo-Palermo, terminata a reti inviolate, ha invece rovinato la digestione del sabato sera agli sfortunati che non avevano altro di meglio da fare. Da due squadre già in vacanza era lecito attendersi una partita a viso aperto, per lo meno un minimo di spettacolo. Niente di niente, solo plurimi tiri di sciacquone.