Nelle dichiarazioni del post gara torna a intervenire il direttore sportivo Ferrigno che esalta la prestazione della squadra e difende l’ex tecnico Grassadonia: “abituiamoci a vincere, non lo sapevamo fare più. I ragazzi avevano dimenticato come si esultava, adesso torniamo alla normalità. Bisognava ritrovare gli equilibri che mancavano, la squadra è cambiata da sette/otto partite ed è sotto gli occhi di tutti, ma la colpa prima non era solo di Grassadonia, era di tutti. Non dimentichiamo quello che ha fatto a Messina, non è che adesso è diventato un brocco”. Salernitana già detentrice del torneo con due giornate di anticipo, oggi scesa in campo senza troppe pretese, ma per il ds i campani non hanno regalato nulla: ” è stata una partita vera, vi assicuro che la Salernitana ha dato tantissimo in campo, ma le motivazioni hanno fatto la differenza”. Una battuta infine sull’avversario da affrontare ai play out: con questa vittoria il Messina, secondo i più maliziosi, potrebbe decidere di non fare risultato a Savoia sabato prossimo, evitando così la Reggina e condannandola definitivamente alla retrocessione diretta; Ferrigno però non vuol sentir parlare di calcoli: “noi non decideremo nulla, andremo in campo per classificarci quintultimi e vincere la partita. Per noi non cambia nulla se ci giocheremo la salvezza con il Savoia, la Reggina o l’Aversa”.
Soddisfatto del risultato mister Di Costanzo che nonostante il roboante poker rifilato alla prima in classifica borbotta con i suoi sul calo di concentrazione nel secondo tempo che ha permesso ai granata di segnare due gol: “al di là dello schieramento, oggi la fortuna ha girato a favore nostro anche se alcuni punti che non abbiamo avuto, come a Catanzaro, non torneranno più. Godiamoci questa vittoria e guardiamo al presente, sono solo un po’ amareggiato per i gol subiti, abbiamo abbassato i ritmi nel secondo tempo, ma averli subiti può aiutarci a capire che non dobbiamo sentirci appagati e dare per scontato nulla”. C’è anche il tempo di spendere belle parole nei confronti della curva: “ci piace l’atteggiamento del nostro pubblico, ci sta aiutando in questo sprint finale e sta apprezzando lo spirito”.
In sala stampa interviene anche il simbolo di questa vittoria e di questo Messina, Giorgio Corona: “oggi era importante vincere e rafforzare la nostra posizione in classifica, anche se tutti credono che possiamo sceglierci l’avversario ai play out…(ride)“. L’attaccante invita poi l’ambiente ad abbandonare il rammarico per i punti persi in queste ultime settimane, punti che avrebbero permesso al Messina di evitare la lotteria dei play out dato l’andamento del campionato, e a concentrarsi sull’immediato futuro della squadra: “viviamo il presente, siamo nei play out e dobbiamo salvarci. Sappiamo bene che potevamo fare di più, abbiamo l’occasione di riparare agli errori. Il mio bottino personale? Non mi interessa, voglio salvarmi il 30 maggio”. Così infine il capitano sul confronto finale con gli ultras giallorossi: “ci hanno detto di salvarci”.
Vecchia conoscenza del calcio messinese e artefice della promozione in massima serie nel 2004: si tratta di Angelo Fabiani, oggi direttore sportivo della Salernitana, non contento della sonora sconfitta della sua squadra: “perdere oggi mi fa incazzare, la mentalità vincente si costruisce anche in partite come queste. Ai nostri giocatori voglio dire che bisogna dare sempre il massimo, anche nelle amichevoli”. Il ds granata commenta la scarsa presenza sugli spalti del San Filippo da parte di tifosi peloritani, argomento questo spesso e volentieri al centro dei numerosi sfoghi del presidente Lo Monaco: “da quel che mi ricordo raggiungere il San Filippo non è affatto facile. A questo va aggiunto che stiamo attraversando un momento di crisi socioeconomica in tutto il Paese non indifferente e purtroppo il prezzo del biglietto può rappresentare un problema per un nucleo familiare. Poi dipende anche dai campionati che vai a giocare, certamente un campionato di vertice attira più attenzione rispetto ad un campionato di medio-bassa classifica. Inoltre il dato negativo si registra non solo a Messina, forse solo la nostra realtà rappresenta un’eccezione”.