“Lei gliela sta mettendo nel xxx ai siciliani”, incalza Paragone. “Nordista, lei istiga all’odio sociale” si difende Ardizzone. Se l’intento era quello di “riuscire a fare incazzare tutti” (come annuncia nella sigla) anche in questa occasione il giornalista dal linguaggio cordialmente volgare, ha fatto scatenare gli ascoltatori nei commenti post- lite con il presidente dell’Ars Ardizzone. Uno scontro verbale che di radiofonico aveva ben poco (considerando che era quasi inascoltabile a causa della sovrapposizione delle reciproche urla), ma che non è passato inosservato a chi lo scorso 13 aprile era sintonizzato sul programma del giornalista (ex direttore della Padania e poi approdato a Mamma Rai nel 2009), che in radio ha dedicato spazio alla vicenda del viaggio della delegazione regionale alla fiera Brand Italy in Qatar. (ascolta audio a partire dal minuto 6:40).
La notizia pubblicata da Il Messaggero ha ovviamente scatenato una bufera, visti i costi millantati: 700mila euro.
Ma sulla questione, lanciata da un deputato del M5S, è lo stesso Ardizzone a smentire ricordando una nota dell’ Assemblea che precisa come a Doha fossero presenti solo il presidente dell’Ars e il presidente della Commissione Attività produttive Bruno Marziano. Nella stessa nota l’Ars, che “si riserva di valutare l’ipotesi di adire le vie legali”, specifica come la spesa liquidata sia stata di 3.233,99 euro per il presidente Ardizzone (tre giorni) e di 5.038 euro (cinque giorni) per il presidente Marziano. “Il tutto per un totale di 8.271,99 euro, quindi di poco superiore all’1% della somma indicata negli articoli”.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana però, ha ceduto alle modalità provocatorie di Paragone, specialista nello sdoganamento delle parolacce, salvo poi dare mandato all’avvocato Enrico Sanseverino del foro di Palermo, di presentare una querela nei confronti di 3 ascoltatori di Radio 105.
In una nota si legge: ” accogliendo lo sconsiderato invito del giornalista e conduttore della trasmissione “Benvenuti nella giungla”, Gian Luigi Paragone, hanno inviato messaggi gravemente ingiuriosi e minacciosi nei confronti del presidente Ardizzone e della sua famiglia. La denuncia sarà presentata anche nei confronti di Paragone per istigazione a commettere reati”.