Unime, aumentano le tasse fino al 300%. Le associazioni promettono: “Cercheremo soluzione con Ateneo”

Inizio di settimana traumatico per gli studenti dell’Università degli Studi di Messina. No, non per l’inizio delle lezioni o per un nuovo appello di esami, ma per la pubblicazione nei profili personali del portale Esse3 della prima rata (o della rata unica, in caso di pagamento in unica soluzione) del conguaglio, ossia delle tasse universitarie da pagare durante l’anno. Gli studenti hanno infatti notato un aumento notevole degli importi da pagare, pur mantenendo la stessa fascia di reddito. Come prevedibile, è stata immediata la reazione sul web degli studenti, indignati per l’aumento eccessivo delle tasse da pagare. Non tardano ad emergere anche le prime comunicazioni ufficiali da parte delle associazioni studentesche, che promettono la ricerca di una soluzione, ma il tempo è poco, visto che le rate sono state pubblicate dall’Ateneo appena due settimane prima della scadenza del pagamento (31 marzo).

 
Le associazioni universitarie Atreju, Ages, Figli d’Ippocrate e Morgana, comunicano infatti che, relativamente agli aumenti delle tasse registrati dagli studenti, i propri rappresentanti in Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione verranno ricevuti domani, giovedì 19, dal Direttore Generale Francesco De Domenico per concordare tutte le possibili soluzioni della problematica in questione. “Nei molteplici incontri avuti in questi giorni – si legge nella nota circolata su Facebook – l’Amministrazione si è mostrata disponibile ad ascoltare le nostre istanze e, anche grazie alla collaborazione di moltissimi colleghi, stiamo reperendo tutto il materiale possibile per avanzare una proposta concreta e sostenibile per tutti gli studenti, che ricordiamo hanno registrato aumenti spropositati, fino al 300%. Consapevoli che, purtroppo, moltissime famiglie non possono permettersi questo regime di tassazione, siamo pronti, nel caso in cui il confronto con il direttore generale non dovesse avere un esito positivo, a tutelare gli interessi degli studenti in tutte le sedi e forme opportune per affermare con forza che l’Università pubblica non deve essere un lusso”.

 
Dello stesso parere è l’associazione Gea Universitas: “Negli ultimi periodi essere uno studente universitario è stato lontano dall’essere gratificante”. Esordisce così Andrea Celi, presidente della stessa associazione, in un comunicato ufficiale. “Siamo quasi abituati a questa condizione – continua Celi -tanto da non lamentarci neanche più, perché annebbiati dalla convinzione che qui le cose non cambiano mai, ma a tutto c’è un limite. Pochi giorni fa è diventata ufficiale la notizia degli esorbitanti aumenti sulle tasse del nostro ateneo che hanno toccato in taluni casi anche il +300%. giustificazione a sostegno di tale manovra, nessun miglioramento dei servizi è stato messo a nostra disposizione nell’ultimo anno. Di fronte al trapelarsi di questo scenario, l’associazione GEA si impegnerà nei prossimi giorni a tutelare ogni singolo studente del nostro Ateneo, facendosi portavoce di questo dissenso generale, che merita dei chiarimenti immediati e delle soluzioni concrete. Inoltre proporrà all’amministrazione universitaria lo statuto di Ateneo, preveda, d’ora in poi, il parere del Consiglio degli Studenti (consulta), sulle modifiche ai contributi e alle tassazioni universitarie.il diritto e non il privilegio allo studio”.  @SimoneIntelisano

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