Doveva essere la chiave di volta nella logistica urbana, in grado di carpire tutto il traffico pesante invece che lasciargli attraversare e squartare la città e invece si è rivelato uno dei tanti bluff malfatti. Qualcuno chiamerebbe in causa l’ingegner Cane di gialappiana memoria per chiedergli ragguagli sulla modalità con la quale si è pensato, progettato e realizzato l’approdo di Tremestieri che, in meno di un decennio, è riuscito a causare più danni (economici) che altro. Quasi sempre insabbiato, troppo spesso oggetto di proclami politici puntualmente disattesi si è rivelato pietra dello scandalo e ragione di scontri e disagi.
Ieri si è tenuto a Roma, al ministero dei trasporti, un incontro convocato dall’On. Maurizio Lupi, al quale oltre al deputato Ncd e consulente del ministro, Vincenzo Garofalo, erano presenti anche il sindaco Renato Accorinti e l’assessore Sebastiano Pino, il presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone e il segretario generale Francesco Di Sarcina, il direttore generale per il Trasporto Marittimo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Pujia, e la vice capo di gabinetto ministeriale, Di Matteo.
La questione principale da risolvere è comprendere se i fondi necessari per risolvere la faccenda siano o meno confermati: intorno ai 15 milioni di euro è la somma stanziata dall’Autorità Portuale, sarebbero l’unica sicurezza in questo momento.
Il farraginoso iter burocratico che rende questa vicenda una sorta di storia infinita è iniziato sotto un regime di poteri speciali, gli stessi che viene adesso proposto di prolungare al fine di intervenire sulla questione in modo emergenziale, immediato e urgente. A tal fine sarebbe essenziale che il ministero competente provvedesse a redigere un’istruttoria destinata al vaglio della Presidenza del Consiglio a cui spetta il conferimento di suddetti poteri.
Parole rassicuranti quelle che sono giunte dal deputato messinese Garofalo che però evidenzia come il porto di Tremestieri non costituisca un unicum in quanto a criticità: i porti artificiali esistono, si insabbiano perché è un fenomeno che li riguarda con facilità. Va da sé che se sono malfatti la situazione è peggiore. I rimedi, le proposte risolutive ci sono e sono contemplate nel progetto di ampliamento che è in discussione da tempo e che si avvale del knowhow di una società danese (la “Dhi”) ma, ad ora, la soluzione migliore e più facilmente percorribile sarebbe proprio quella del conferimento dei poteri speciali, auspicata da più parti. Assente, all’incontro, una rappresentanza regionale.