L’immagine è scioccante. Il corpo del gattino con ancora il laccio al collo, legato al palo con cui i suoi assassini si sono divertiti crudelmente. Resti di soprusi travestiti da gioco sulla spiaggia di Ganzirri, poco vicino la Torre Saracena. In mezzo a tanta bellezza, ecco la barbarie.
Nessuno ha visto chi ha trascorso diverso tempo ad uccidere quel gatto, ne se sia un caso isolato. D’inverno la zona è poco frequentata, e gli animali randagi, gatti soprattutto, sono molti. Tanto che non è difficile trovare agli angoli delle case ciotole con acqua e cibo, messe a disposizioni dagli abitanti che hanno a cuore la sopravvivenza dei mici.
Eppure ci si chiede se l’inquietante moda del “Cat-punching ” che ha invaso pagine su Fb (letteralmente prendi a pugni il gatto), inventata da qualche pazzo giusto per il giorno di San Valentino, abbia fatto proseliti anche a Ganzirri, nella zona nord della città.
Una raccolta di immagini di animali maltrattati, frutto della mente di persone sadiche e malate. Pagine sui social che sono state chiuse proprio ieri grazie, anche, all’intervento dell’Interpol e delle associazioni animaliste che hanno intrapreso una serie di petizioni.
Dopo questa terribile segnalazione, la speranza è che si rafforzino i controlli e che chi sa o ha visto gli esecutori dell’orribile gesto denunci: si tratta infatti di un reato connotato da motivi abietti o futili, sevizie o crudeltà, in violazione del sentimento di pietà per gli animali, punibile per legge.