Tutti a bordo di quel ferribottechenonsitocca. Sindaco Renato Accorinti in prima fila, con l’assessore regionale Mariella Lo Bello, il sindaco di Barcellona Pg Maria Teresa Collica, il sindaco di Salina Massimo Lo Schiavo. Sono le 10,20 quando il corteo si muove da Palazzo Zanca, formato da rappresentati di Orsa e di tutte le sigle che compongono il Movimento popolare 14febbraio: Sindacato Snater, Sindacato Autonomo Precari Messina, Sindacatu S.U.L. (Gioia Tauro), Federazione Unitaria Lavoratori Sicilia Libera, Movimento Cinque Stelle, Meetup “grilli dello Stretto”, C.S.O.A. Cartella (Gallico R.C.), Fronte della Giuventù Comunista Reggio Calabria, Rifondazione Comunista, Partito Comunista D’Italia, Partito Comunista, Cambiamo Messina Dal Basso, Associazione Ferrovie Siciliane, Comitato Pendolari Siciliani, Comitato Pendolari Messina, La Casa Rossa Messina, Collettivo Sempre in lotta, Pinelli Messina, L’altra Europa Messina (ListaTspiras), Sel Messina.
Ma la partecipazione non è stata così “popolare” come auspicato dallo stesso primo cittadino. Alla “rivoluzione da tastiera” non è seguita la presenza in strada di quanti, cittadini comuni senza vessilli da sbandierare, temono e lamentano le difficoltà di viaggiare dalla Sicilia verso il continente, e a smorzare l’entusiasmo è stato anche il dibattito seguito alla proposta di mobilitazione.
Diverse infatti le posizioni e i “distinguo” generati dalla constatazione che il progetto di ridimensionare il traghettamento pubblico ha radici lontane.
“Francamente è veramente impossibile condividere una manifestazione dentro la quale c’è ormai di tutto – afferma Visicaro del Comitato la Nostra Città – I responsabili. Si, ci sono dentro tutti i RESPONSABILI che hanno affossato il traghettamento pubblico in questi anni e adesso sfilano in corteo. Il PUS ( il partito unico siciliano ) dei notabili, dei faccendieri,dei gabellieri, dei patti inconfessabili tra consorterie, rimane sempre il partito dominante che governa in nome e per conto dei nuovi ( o vecchi ) padroni”.
Alla mobilitazione non ha partecipato neppure Vento dello Stretto: “Sorprendono le dichiarazioni di adesione alla manifestazione pervenute da parte dei più importanti rappresentanti delle Istituzioni locali, regionali e nazionali. Il sindaco Accorinti, il presidente della Regione Crocetta e tanti altri ritengono di potere a buon diritto sfilare alla manifestazione alla stessa stregua ed al fianco della gente comune e dei movimenti, senza tuttavia porsi il problema che essi stessi hanno rivestito e rivestono ancora ruoli di responsabilità, e rappresentano dei veri e propri centri decisionali anche in materia di mobilità nello Stretto. Dal Presidente Crocetta, in particolare, ci si sarebbe aspettati, più che una inutile dichiarazione di vicinanza a tali problematiche, una decisa e forte presa di posizione sul governo romano chiedendo di inserire all’ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio dei Ministri tale argomento, magari sfruttando, una volta tanto in senso positivo, quella tanto sbandierata autonomia (art. 21, comma 3 Statuto Siciliano <<Col rango di ministro partecipa al Consiglio dei ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione>>)”.
Al corteo c’è di tutto. Da chi sfila contro il Governo Renzi, a chi per ricordare il grave problema ambientale della Valle del Mela, a chi vorrebbe una Sicilia non “italiana”, ai forconi.
Soddisfatti della partecipazione e della eterogeneità di chi marcia Alessandro Russo e Francesco Palano Quero, tra i primi promotori dell’appello trasversale per chiedere il diritto alla continuità territoriale e il potenziamento delle ferrovie siciliane.
Alle 11,24 il corteo, poco prima di arrivare alla Stazione, appare meno compatto.
Alle 11,45 i manifestanti raggiungono la Stazione Marittima.(video)