“Il tempo è denaro e il sindaco ne ha già consumato parecchio”. Lo dimostrerebbe ogni mese lasciato passare senza trovare una soluzione al rebus del palagiustizia satellite che, secondo le stime di Piero Adamo, “costa alla comunità 155.978,635 euroi”. Il consigliere comunale di SìAmo Messina interviene in merito alle notizie che vedrebbero tramontare l’ipotesi dell’ex caserma Zuccarello, quella principalmente perseguita dall’Amministrazione. Riprendendo in un’interrogazione urgente un precedente appello dell’aprile scorso, Adamo rimprovera a Renato Accorinti avere ignorato le indicazioni del Consiglio comunale.
“Rincorrendo soluzioni non condivise ed intrise di ideologia – contesta il consigliere – è trascorso invano un altro anno con ulteriore, inaccettabile, sperpero di danaro pubblico, pari all’importo, da gennaio 2014 ad oggi, di 1.871.743,62 euro. Ideologizzando la questione – afferma ancora, rivolgendosi al primo cittadino – si è assunto la responsabilità di disattendere una soluzione concreta indicata dal Consiglio comunale, ovvero l’ipotesi Casa dello Studente, che aveva visto il concorso favorevole di tutte le istituzioni cittadine interessate (Università, Provincia/Libero consorzio comunale) e che consentiva ad un tempo l’assenza di speculazioni (i soldi del finanziamento ministeriale circuitavano fra Amministrazioni pubbliche) ed il riutilizzo di due beni comuni allo stato dismessi (la Casa dello Studente e l’Hotel Riviera) oltre che la vicinanza netta a Palazzo Piacentini”.
Adamo auspica che sindaco non segua il criterio del “non fare per fare meglio” e si presenti in aula per rendere note le proprie intenzioni. Quella individuata dall’assemblea, ammette l’esponente di Fdi-An, “non pretendeva di essere la migliore in assoluto, la soluzione perfetta, ma, viceversa partiva dalla necessità di fermare questa enorme emorragia di denaro pubblico di cui lei, scegliendo di non decidere da più di 18 mesi, appare ormai pienamente responsabile, e ciò al pari di ‘quelli che c’erano prima’”.
Proprio per l’esigenza di perseguire progetti concreti, Adamo – pur considerando ipotesi come quelle del mercato ittico o dei locali ex Poste accanto alla stazione centrale – auspica vengano percorse vie “che non prevedano iter amministrativi e burocratici infiniti ed aleatori”.