“Sono trascorsi quasi due mesi dall’insediamento del Comitato di esperti, voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per elaborare quel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica con cui, tra le altre cose, si dovrebbe ridurre il numero delle Autorità portuali per inserirle in un più ampio contesto di distretto logistico. Eppure, ad oggi, al Meridione siamo ancora al palo, senza alcuna pianificazione strategica né della portualità né della logistica, senza alcun miglioramento della competitività del sistema portuale”. Non ha mezzi termini il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera, Francesco D’Uva, che stamani ha presentato un’interrogazione scritta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sulla situazione dell’Area metropolitana dello Stretto di Messina, ma non solo.
“Senza linee guida chiare e precise – ha dichiarato il deputato – il rischio è che quest’accorpamento di Autorità portuali si tramuti in un mero passaggio di funzioni organizzative e gestionali, che potrebbero comprometterne definitivamente il già delicato sistema. E’ illogico che, proprio in assenza di linee guida strategiche, si è contribuito a creare il paradosso che vede la piattaforma logistica mediterranea saldamente insediata nel Mare del Nord, e che consente (là ma non qua) la creazione di milioni di posti di lavoro nel settore della logistica integrata, oltre a costituite un formidabile aiuto alla industria manifatturiera di quelle zone”.
Quel che auspica D’uva è che, con particolare riferimento all’Area metropolitana dello Stretto di Messina, venga istituito un unico distretto di competenza e che, al contempo, a tale Autorità venga affidata la gestione dei traffici marittimi tra le due sponde, assicurandone la continuità territoriale e commerciale necessaria: “Il problema del traffico ferroviario, gommato e pedonale tra le due sponde non può più tenere sotto scacco la Sicilia – ha affermato D’Uva – né le soluzioni estemporanee che penalizzano la programmazione economica delle imprese e l’imponente pendolarismo possono essere considerate una soluzione reale”.
Alle parole del deputato, fanno eco quelle della Portavoce all’Assemblea Regionale Siciliana, Valentina Zafarana: “La continuità territoriale è un diritto che, fino ad oggi, non sembra esser esistito nonostante la posizione geografica privilegiata di cui gode lo Stretto che, in una visione illuminata, potrebbe davvero divenire fulcro di flussi mercantili mediterranei, scambi interregionali europei nonché di posti di lavoro”. La parola adesso spetta al Comitato di esperti a cui il ministero dovrebbe dare delle linee guida che valorizzino le potenzialità del Meridione e ne eliminino problemi decennali e nocivi.
Ma proprio in riferimento alla nomina del Comitato di esperti, il Movimento 5 stelle aveva già espresso grossi dubbi in un’interrogazione firmata lo scorso 20 novembre. In particolare si evidenziava come ci fosse qualcosa di anomalo nel fatto che il Comitato fosse “composto da personalità in pieno conflitto di interesse, come i manager delle imprese private, ex parlamentari Ncd, personaggi appartenenti alla Fondazione Italiadecide presieduta dall’onorevole Luciano Violante“, mentre fossero assenti i” soggetti portatori di interessi generali, come i rappresentanti delle regioni benché la portualità e la logistica siano materie di legislazione concorrente tra Stato e Regioni, il Comando Generale delle Capitanerie di Porto organo competente in materia di sicurezza della navigazione”.