“Senza un ufficio che elabori programmi complessi non si possono avere visione d’insieme ed efficace progettualità e si rischia di perdere importanti fondi messi a bando a livello nazionale ed internazionale”. Così il deputato di Area Popolare (Ncd) Vincenzo Garofalo interviene a sostegno della interrogazione trasversale presentata dai consiglieri comunali Daniela Faranda (Ncd), Nino Interdonato (Pdr), Piero Adamo (SiAmo Messina), Libero Gioveni e Mariella Perrone (Udc), per chiedere all’amministrazione comunale una attenta riflessione sulla ricostituzione dell’Ufficio programmi complessi.
“L’ufficio, che svolgeva la funzione di coordinamento multidisciplinare, oltre a rispondere a direttive comunitarie in tal senso – sottolinea Garofalo – ha consentito in passato, attraverso l’impiego di risorse altamente qualificate, di partecipare ai bandi nazionali e internazionali, e di recepire risorse importantissime. L’esistenza di una struttura con queste funzioni non rappresenta uno spreco di fondi ma un investimento che può essere un moltiplicatore di valore in termini di risorse che si riescono ad intercettare. Il bagaglio di competenze a servizio di quell’ufficio, che per anni ha rappresentato un punto di riferimento importante per chiunque si dovesse relazionare con la pubblica amministrazione, non può essere disperso ed è assurdo che si sia proceduto in questa direzione nonostante, come ricordato dai consiglieri, l’ufficio avesse prodotto risultati importanti tanto da essere indicato dalla direzione Formez-Pa come modello per un corso nazionale avente ad oggetto le strutture organizzative nel pubblico. E’ giusto – conclude – che l’Amministrazione ascolti l’appello dei consiglieri e ricostituisca l’Ufficio. A rischio c’è la capacità di intercettare i nuovi fondi che verranno messi a bando dalla Regione (Po-Fesr, Fse, Pon-Metro) che il nostro territorio non può permettersi di lasciarsi sfuggire”.