Rude e concreto in campo, meno duro fuori. E’ il ritratto di Alessio De Bode, da ieri non più un giocatore del Messina, dato il suo passaggio al Monza. L’avventura del difensore nativo di Savona in riva allo stretto non è stata indimenticabile: in un anno e mezzo in giallorosso, sedici presenze complessive, un gol nella gara dello scorso anno contro il Teramo e tanti tackle duri: per i più fantasiosi tifosi peloritani, Alessio è soprattutto “Brigata De Bode”. Tanta simpatia gli ha permesso di conquistarsi un posto speciale nel cuore dei supporter; anche tanta sostanza e agonismo, che non sono mai bastati però per diventare un leader nella difesa del Messina, ne una pedina inamovibile nello scacchiere di Grassadonia, con il quale probabilmente i rapporti non sono stati mai idilliaci. L’addio di De Bode non sembra essere destinato a creare sconquasso nell’ambiente giallorosso, difficile però dimenticare le parole di addio rilasciate tramite il suo profilo facebook personale: non uno sfogo, semplicemente una dedica ad una città, ad uno stadio, ad una tifoseria e ad una società che, per il biondo difensore ligure, hanno evidentemente scritto pagine indelebili. Sano orgoglio e tanta soddisfazione: in un calcio ormai povero di bandiere e sentimenti, c’è ancora qualcuno che sa “innamorarsi” di una maglia e della gente che, di domenica in domenica da svariati anni, la onora. Messina, evidentemente, fa ancora un certo effetto.
Queste le parole di Alessio De Bode:
Cazzo…è successo…non sono più un giocatore del Messina.
Mi ricordo il primo giorno che sono arrivato…
Ero nuovo,l’ultimo arrivato…piacere Alessio,piacere Alessio,piacere Alessio…con più di uno mi sono presentato 2 volte…mai avrei pensato che un anno dopo sarebbero arrivati altri a presentarsi a me,io vecchio e loro nuovi.
Lo stadio,wow,il più bello che avessi mai visto e soprattutto lo stadio della mia squadra…la prima partita mi tremavano le gambe,qnt ansia,qnt voglia di dimostrare,di presentarmi bene…Messina-Catanzaro 1-0.
Dopo?tante difficoltà ma una grande certezza…gli ultras…straordinari,irriducibili,ovunque e comunque,uno zoccolo duro da applausi.
Fino ad arrivare alla prima grande gioia,gol alla capolista Teramo…grazie Pippo per l’assist.
Una grande scalata fino alla vittoria del campionato,il mio primo titolo da professionista.
Il ritorno questa estate,il derby dello stretto vinto…se mi chiedessero se ho un rimorso in vita mia risponderei quel derby…non giocai…la più grande occasione della mia vita e io ho risposto assente…e poi che faccio?a 2 partite del derby faccio i bagagli e volo via…saró stronzo!
Questo mio viaggio di un anno e mezzo a Messina è stato speciale perchè ho avuto compagni di viaggio speciali,tifosi,amici,compagni di squadra,estranei…a tutti loro va il mio più grande ringraziamento…mi hanno reso una persona migliore,molti mi hanno fatto sapere che terrone vuol dire esserci sempre,avere il sangue nelle vene,che se chiami di notte ti rispondono arrivo,che puoi poter contare su di loro,che amico vuol dire nuovo membro della famiglia!!
Messina mi ha insegnato che non bisogna arrendersi mai,che è meglio essere grandi persone che grandi calciatori,che c’è chi è felice se fai una foto con loro perche essere un giocatore del Messina deve essere ed è un onore,mi ha insegnato che bisogna stringere i denti se si vuol vedere l’arcobaleno,e a sprazzi questo arcobaleno si vede.
Ho lasciato il campo per l’ultima volta con la fascia da capitano al braccio,nessuna parola potrebbe rendere l’idea di qnt fossi orgoglioso di essere io il privilegiato.
Cazzo…se qnd sono arrivato mi tremavano le gambe ora mi trema il cuore.
Lascio la mia Famiglia Siciliana,lascio il posto che per me vorrà sempre dire casa,lascio il Messina…lascio…anzi lo portó per sempre con me…nel Cuore!grazie…