Cambiamo Messina dal Basso ammette pubblicamente il proprio dissenso nei confronti della scelta, ormai tramontata, di cooptare Elio Conti Nibali nella Giunta Comunale di Messina e, suo malgrado, smentisce automaticamente Renato Accorinti che ieri, in maniera a dir poco surreale, aveva attribuito prima “alla stampa” e poi a “certa stampa” le responsabilità del passo indietro del leader di Indietrononsitorna. Il movimento contesta il metodo con cui il successore di Filippo Cucinotta è stato individuato, “senza tenere conto dell’invito al confronto”, e la sua passata militanza nella destra. Prende le distanze, invece, dagli “attacchi personali sui social network”, sebbene pubblicati pure sul proprio sito online a firma di Sergio Foscarini. Oggi, in conferenza stampa, Federico Alagna e Ivana Risitano (foto in alto) hanno affermato che Cmdb non è responsabile di quanto scrive Foscarini (marito di Risitano, che il 5 gennaio imputa ai mass media, in maniera diametralmente opposta al primo cittadino, di non dare sufficiente spazio al moto di protesta), precisando in ogni caso che si tratta di satira. Incalzati dai giornalisti, tuttavia, non hanno preso le distanze dalle sue considerazioni, confermando però la propria solidarietà a Conti Nibali.
Quello che emerge dal tavolo odierno – presenti anche Alfredo Crupi, potenziale candidato al posto vacante nell’esecutivo, e i consiglieri di quartiere Santino Bonfiglio e Francesco Mucciardi – è l’insoddisfazione del movimento per l’azione amministrativa condotta nell’ultimo anno e mezzo. Ragione per cui, Risitano conferma la propria permanenza, sebbene abbia “valutato le dimissioni”, così come sta continuando a fare il portavoce del sindaco, Gianpiero Neri, ma chiede “con maggiore forza a questa amministrazione di mettere tutte le energie possibili su alcune questioni di capitale importanza”. Dieci punti che ricalcano il programma elettorale della primavera del 2013: “Il rifiuto politico netto sulla creazione di un Cara nell’ex caserma di Bisconte; la chiusura della tendopoli, preceduta da un’ispezione dell’Asp e dall’ingresso di un ente di tutela dei diritti umani; la rivendicazione dei nostri spazi sul fronte mare, molti dei quali occupati abusivamente dall’Autorità portuale; lo stravolgimento dell’attuale sistema di gestione dei servizi sociali, anche tramite la coraggiosa scelta di mettere mano al sistema delle cooperative; una presenza concreta e costante nei villaggi; l’avvio di politiche del lavoro e la perseveranza in quelle della casa; sviluppo di un turismo sostenibile e di una forma di economia alternativa, anche con la creazione della moneta locale complementare; l’apertura pomeridiana delle scuole e la creazione in ogni quartiere di centri di socialità; la diffusione dell’uso in comune dei beni; il bilancio partecipato e partecipativo”.
La consigliera comunale è convinta che il mancato conseguimento del programma dipenda al 90% da “problemi legati ai rapporti con i dirigenti e all’approvazione del bilancio” arrivata lo scorso 31 dicembre, e confida che l’auspicato “cambio di passo” possa arrivare nel giro di 5 o 6 mesi”. Concorda sulla piattaforma di biostabilizzazione di Pace, se “può liberare la città dalla gestione mafiosa dei rifiuti esercitata attraverso le discariche”.
“Non v’è dubbio – aggiunge – che questa vicenda abbia segnato un momento cruciale tra amministrazione e movimento”. Qualunque decisione “sarà frutto di un’analisi condivisa da tutta la base” a partire da un incontro in programma la prossima domenica 11 gennaio. “Solo dissenso ma nessuna frattura con il sindaco”, aggiunge in sintonia con Alagna, con l’obiettivo di fare di Cambiamo Messina dal Basso una realtà “che va oltre Accorinti”, “un movimento – come confermano Bonfiglio e Mucciardi, convinti che la burocrazia sia il grande male di palazzo Zanca – che abbia autonomia politica”.
E’ Alagna, in premessa, a precisare che il dissenso di Cmdb non è mai stato legato all’ambizione di ottenere una poltrona: “La critica è stata mossa sul metodo. Non abbiamo mai avanzato un solo nome. Sin da quando abbiamo preso atto della volontà di Cucinotta di dimettersi, abbiamo chiesto un confronto al sindaco sulle caratteristiche politiche che ritenevamo imprescindibili nella figura del nuovo assessore. Pur nel rispetto delle sue prerogative, poiché spetta a lui la scelta finale. Il confronto era ancora più necessario nel quadro di un’esperienza che fa della partecipazione il suo credo fondamentale”.
Il confronto, fa presente, “non è stato mai accordato, è stato sempre rimandato fino a quando ormai la scelta era ricaduta su Conti Nibali. A quel punto – dice – i margini per incidere erano ristretti”. “In realtà – fa presente Crupi – Accorinti ci aveva chiesto un nome in alternativa ma noi proponevamo un percorso”. Che poi è la stessa istanza che viene avanzata adesso, dal momento che il posto in Giunta non è stato ancora ricoperto.
Alagna confessa “le difficoltà – in questo anno e mezzo – nell’instaurare dinamiche realmente partecipative con l’amministrazione”. “Non è un mistero – aggiunge – ne sono scaturite scelte dolorose, come nel caso di Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti. Ma da parte del movimento non è mai stata messa in discussione l’esperienza amministrativa nel suo insieme. Paradossalmente, proprio in quest’ultimo periodo era stato possibile avviare, grazie a una rinnovata organizzazione, processi partecipativi e di confronto”.
Secondo il movimento, la scelta del nuovo assessore dovrebbe essere “realmente dal basso”, puntando su chi possa essere capace di occuparsi “di temi per noi determinanti quali il lavoro, le politiche migratorie, della casa, la partecipazione e i beni comuni, il patrimonio e le politiche del mare”. A Risitano, “il metodo dell’empatia” sposato dal primo cittadino non dispiace ma “è molto restrittivo”. Precisa che Nuovo Orizzonti non è un centro di potere e testimonia la bontà di chi ne fa parte, al pari di padre Scalia. Ammonisce anche che “Cmdb non è depositario dello spirito di Accorinti” e che “le categorie dell’esperienza e dell’onestà devono essere semmai dei prerequisiti” per designare il nuovo assessore “ma da sole non bastano”.
I presenti non hanno difficoltà ad ammettere nemmeno che le perplessità su Conti Nibali – fautore del progetto di Accorinti sindaco da almeno 10 anni, come ammesso dal primo cittadino – attengono ai suoi trascorsi politici. Va bene un ex esponente della destra a tirare l’acqua al mulino della causa comune ma nona dettare l’indirizzo politico: “Il contributo che si può dare all’azione amministrativa da dietro le quinte può essere di supporto quando l’indirizzo politico è affidato ad altre mani. La nostra perplessità più che legittima riguarda l’ingresso nella squadra dell’esecutivo da cui questo indirizzo proviene”. (@FabioBonasera)