Conferenza stampa “fiume” quella che si è svolta questa mattina a palazzo Zanca, dove i consiglieri comunali Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti (ex Cmdb, oggi al gruppo misto), si sono scagliati contro la Giunta Accorinti in merito ai documenti contabili e all’iter della loro approvazione. Sturniolo ha definito l’assessore al bilancio Guido Signorino come un “ministro della propaganda, poiché ci vuole fare credere che con l’approvazione del bilancio avremo un rilancio dell’economia cittadina”. Per il consigliere del Gruppo Misto, votare ogni anno il bilancio il 31 dicembre, “compromette ogni discussione democratica. Ormai c’è una maggioranza strutturata, composta da Udc, Dr, Fi e parte del Pd, che approva i bilanci senza alcuna parola di critica. C’è interesse reciproco con la Giunta”.
Sturniolo si sofferma poi sui 60/70 milioni che dovrebbe ricevere Messina nel caso in cui il piano di riequilibrio venisse approvato dalla Corte dei Conti: “Secondo quello che dice Signorino, pare quasi che si tratti di un premio per l’approvazione del Piano, per rilanciare l’economia cittadina. Non è così, poiché si tratta del fondo di rotazione per la stabilità finanziaria degli enti locali che hanno deliberato la procedura di riequilibrio, che può essere utilizzato solo per pagare i debiti e va restituito con rate semestrali. Si tratta di una partita di giro attraverso la quale il Governo anticipa delle somme che vengono date ai creditori e che i cittadini restituiscono al Governo stesso. In sostanza, i più, attraverso l’aumento della tassazione e la compressione dei servizi, danno ai meno, i creditori. Tra questi meno ci sono società che operano ormai fuori da Messina, soggetti in fallimento, che devono solo, a loro volta, sanare i propri indebitamenti, professionisti che, probabilmente, utilizzerebbero queste risorse più nell’ambito della rendita che della produzione”.
Per quanto riguarda l’insostenibilità del piano di riequilibrio, Sturniolo afferma come i 18 milioni raccolti dal bilancio da destinare al piano stesso, siano molti di meno di quanto previsto dai primi due anni (2013 e 2014) del documento di risanamento (oltre 33 milioni) e considerevolmente meno di quanto previsto per il solo 2014 (24 milioni). “Insieme ai debiti fuori bilancio – afferma Sturniolo – è evidente come il piano sia insostenibile”. Nina Lo Presti afferma poi che, se il sindaco Renato Accorinti verrà sempre assolto “per non aver compreso il fatto”, questo non può essere fatto con Signorino che “è sempre consapevole di ciò che fa e dice. E’ stato detto – continua la Lo Presti – che il 2015 sarà l’anno del rilancio. Per Signorino il previsionale 2014 rappresenta il giro di boa. Preso in senso sportivo, però, il giro di boa rappresenta un momento in cui si torna indietro, fino al punto di partenza”. Per la Lo Presti la Giunta non sarà in grado di governare l’Ente neanche in caso di approvazione del Piano di riequilibrio (approvazione che, secondo i due consiglieri, non è così scontata). “Il patto di stabilità non viene sforato? E’ ovvio – conclude la Lo Presti – perché il Comune non investe, dunque non rischia di spendere più di quanto ricava”.
I due consiglieri parlano anche della nomina come nuovo assessore di Elio Conti Nibali, il quale nelle ultime ore ha comunque rinunciato all’incarico: “Non cambia nulla – afferma Sturniolo – perché tra lui e Signorino, si rimane nella stessa famiglia. Questa nomina ha un valore simbolico, poiché certifica che Accorinti non considera più il suo movimento politico. Il sindaco deve eliminare le parole “Cambiamo Messina dal Basso” e “partecipazione” dal suo vocabolario. Si tratta di una involuzione della politica dei partiti. Dopo la vittoria delle elezioni Accorinti ha scaricato numerosi movimenti che lo hanno supportato. Spero che la sua elezione non rappresenti la morte, alle prossime elezioni, dei movimenti dal basso”. @SimoneIntelisano