“La paura è la camera oscura dove si sviluppa il negativo”. Con questa celebre citazione, Cittadinanzattiva afferma quanto abbia pesato, sull’approvazione del bilancio preventivo di palazzo Zanca, “la paura dello scioglimento del Consiglio comunale”. La paura “di perdere la carica di consigliere è stata determinante”. “Purtroppo – afferma il coordinamento provinciale dei procuratori dei cittadini – l’approvazione del bilancio costituisce un incoraggiamento per l’Amministrazione Accorinti di andare avanti così come fatto fino ad oggi, con il risultato che la città langue, la pressione tributaria è confermata al massimo ed i servizi sono scarsamente efficienti”.
Per Cittadinanzattiva sorgono spontanei alcuni interrogativi, a cui i consiglieri del Comune di Messina dovrebbero potere rispondere: “Sono stati acquisiti i pareri sul bilancio di previsione 2014 dei consigli circoscrizionali? Sono state risolte, prima dell’approvazione, le criticità sollevate dal collegio dei revisori dei conti, nella relazione? E’ stato effettuato, prima dell’iscrizione in bilancio, il riaccertamento straordinario dei residui attivi, ed eliminati i residui non più esigibili? I debiti fuori bilancio, iscritti in bilancio, hanno una previsione di copertura attendibile visto che si è al 31 dicembre 2014? Sono stati verificati quali siano e se siano servizi sociali indivisibili, quelli ai quali si fa fronte con la Tasi? Quali sono i servizi finanziati con i proventi dell’Ecopass? Fra gli allegati al bilancio c’erano le delibere di destinazione della parte vincolata dei proventi per sanzioni alle norme del codice della strada e quella disciplinante i tassi di copertura, in percentuale del costo di gestione dei servizi a domanda individuale? C’era allegata la tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale? Erano allegati alla proposta di delibera il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (art.58, comma 1 della legge 133/2008); il programma degli incarichi di collaborazione autonoma di cui all’art.46, comma 2, legge 133/08. 10)?”.
Il coordinamento chiede ancora se i consiglieri si siano resi conto che “essendo, allegato obbligatorio al bilancio,il prospetto analitico delle spese di personale, previste come individuate dal comma 557 dell’art.1 della legge 296/06 e dall’art.76 della legge 133/08, e poiché le spese del personale comprendono i trattamenti economici, nonché l’indennità di posizione e di risultato per i dirigenti, in atto, quasi tutte al massimo, con l’approvazione del bilancio di previsione al 31 dicembre, hanno avallato e premiato la produttività dei dirigenti e dipendenti comunali. Rebus sic stantibus – deduce Cittadinanzattiva – se il Comune non ha funzionato a dovere la colpa è solo ed esclusivamente degli organi politici istituzionali, cioè del sindaco, della Giunta e del consiglio comunale”. Quest’ultimo, “quale organo di indirizzo e di controllo, non ha svolto il suo ruolo a dovere”.