“Alla fine il Ministero degli Interni ha deciso: la (ex) caserma Bisconte di Messina, già utilizzata per stipare in condizioni vergognose oltre 200 richiedenti asilo, sarà trasformata in filiale del CARA di Mineo, scandalo europeo dell’accoglienza negata e dei business di pseudo coop di regime e delle organizzazioni fasciomalavitose”. Scrive così Antonio Mazzeo, esperto in tema di immigrazione e nuove mafie, pacifista e tra le “anime” politiche che hanno dato un contributo alla nascita del movimento a cui la maggioranza dei cittadini ha affidato il delicato compito di amministrare Messina. Una città che da oltre un anno si trova ad dover affrontare le conseguenze dell’inarrestabile flusso di profughi, sulla cui accoglienza e gestione sono stati commessi grossolani errori, che hanno acceso il dibattito anche recentemente.
“Un triste epilogo che temevamo e denunciavamo da un anno – scrive Mazzeo nel suo blog – le cui responsabilità ricadono innanzitutto su un Governo che nonostante le inchieste su Roma-Mafia Capitale continua sulla strada delle detenzioni dei richiedenti asilo e della guerra ai migranti e alle migrazioni, ma anche, sulla Prefettura di Messina (inventrice e autrice del crimine umanitario del Palanebiolo e del centro Bisconte), dell’Università di Messina (proprietaria degli impianti sportivi del Palanebolo trasformati in osceni pantani detentivi di profughi, spesso minori), su tutte quelle forze sociali, politiche, sindacali, associazioni che hanno fatto finta di non vedere e sentire le brutali violazioni commesse a Messina nel settore “accoglienza”, e purtroppo, sulla stessa Amministrazione comunale, incapace di assumersi chiare responsabilità, di tracciare percorsi alternativi alle modalità imposte dall’alto dal Governo e, di opporsi ad esse con forza come avrebbe potuto e dovuto.
Adesso no c’è più tempo per le parole. Il Governo di Renzi e Alfano stanzierà tre milioni di euro per “ristrutturare” l’ex caserma di Bisconte, ripetendo quanto fatto nel 2011 da Berlusconi e Maroni con l’ex villaggio Usa di Mineo, trasformato nel più grande ghetto d’Europa. Il CARA di Messina non avrà quelle dimensioni, certo, ma le pratiche, le logiche, gli affari e i padroni saranno gli stessi. Per questo bisogna dire subito e tutti NO!
Le reti antirazziste, l’associazionismo dei diritti, della giustizia, dell’accoglienza, le forze politiche e sociali realmente democratiche e, mi auguro, la stessa Amministrazione comunale con Renato Accorinti sindaco, dovranno dar vita a un forte movimento d’opposizione che contribuisca a imporre nuove serie politiche di accoglienza e integrazione delle sorelle e dei fratelli migranti che invocano libertà, diritti, giustizia”.