Un’operazione di marketing che gioverà a rimpolpare il tesseramento ma che è soprattutto un buon viatico per intraprendere un’azione legale che possa mettere pressione a Enti, Regione e Stato sulla applicazione della recente sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha aperto nuovi squarci sulla vicenda del precariato attraverso il sanzionamento del legislatore italiano che ha abusato, negli anni, dell’esercizio della proroga per i contratti in essere oltre i limiti consentiti dalla normativa comunitaria e recepiti nel 2001 dall’Italia.
“Uno scenario che vede direttamente chiamare in causa, in Sicilia, tutto il bacino del “precariato storico”, il quale, attende da decenni la stabilizzazione e la trasformazione dei propri contratti, da tempo determinato a indeterminato – sil legge in un comunicato di Fp Cgil – Ma bisogna con chiarezza e serietà evidenziare che, l’iter di una vertenza legale, per la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato ha tempi troppo lunghi (da tre a cinque anni) per coniugarsi con l’esigenza dei lavoratori di non perdere nell’immediato il proprio posto di lavoro, e, in ogni caso, non è detto che l’esito non finisca con una sentenza solo risarcitoria.
È per questo motivo che la Fp Cgil ritiene imprescindibile proseguire l’azione sindacale per mettere tutti gli attori interessati (Stato, Regione, Enti Locali e tutti gli altri Enti utilizzatori) di fronte alla imprescindibile esigenza di chiudere una pagina vergognosa che dura da quasi due decenni, anche sotto la pressione di un contenzioso che potrebbe avere conseguenze ben più gravi per gli Enti sotto il profilo degli esborsi per i risarcimenti.
Con questo spirito, la FP Cgil sta lavorando al tavolo regionale, costituitosi dopo la manifestazione unitaria del 10 dicembre, con il quale si è strappato al Presidente Crocetta, l’impegno a modificare, entro il 31 dicembre c. a., l’attuale art. 30 Lr. 5/2014 ( squilibrio di bilancio e storicizzazione della spesa regionale) per poter finalmente dare tempi certi sui pagamenti degli stipendi e garantire la necessaria copertura finanziaria dei processi di stabilizzazione già avviati o d’avviare entro il 31.12.2016.
Considerato tutto ciò, è opportuno evidenziare che, il ricorso legale ha come effetto l’impugnativa dei contratti in essere e quindi è un atto di grande responsabilità che necessita di una equipe legale all’altezza della posta in gioco e che sappia con professionalità e competenza armonizzare tale vertenza in modo efficace ed efficiente al riparo da possibili speculatori e/o speculazioni ai danni dei precari.
E’ necessario, pertanto, chiarire quanto segue:
- a. La sentenza della Corte di Giustizia Europea, è un risultato targato CGIL (vedi sentenza);
- b. La sottoscrizione di una procura in bianco, senza indicazione di costi e il nominativo dei legali, equivale alla firma in bianco che non esenterà il lavoratore dal pagamento di eventuali spese;
- c. La FPCGIL, subito dopo le feste natalizie, organizzerà gli incontri con i legali per fornire tutta l’assistenza, che per gli iscritti è gratuita, per l’avvio dell’iter legale.