Dopo l’amara nota dei tifosi sanniti di qualche giorno fa un nuovo, duro attacco da parte del mondo ultras alle istituzioni locali per quanto successo nella settimana, ormai volgente al termine, di Messina-Benevento, gara destinata a giocarsi a porte chiuse salvo poi assistere al dietro front della Prefettura solo poche ore prima l’inizio della partita. A firmare il comunicato i Nocs 1983, i Fracidi 1990 e Vecchia Maniera, inviperiti nei confronti di quelli che definiscono sceriffi in cerca di notorietà ma anche della Lega Pro, accusata di aver ucciso un campionato ricco di spunti e passione con il calcio spezzatino. Parole dure, inequivocabili, come quando si ricorda che in altri Paesi, dopo lo squallido teatrino istituzionale al quale ha assistito una città intera (e non solo), ci sarebbero state immediatamente le dimissioni degli “attori” coinvolti. Ecco per intero lo sfogo del tifo organizzato giallorosso:
RISPETTATE LA NOSTRA PASSIONE, RISPETTATE QUESTA CITTÀ!
A mente fredda la rabbia si mescola inscindibilmente allo sdegno e la nostra repentina decisione di non entrare allo stadio venerdì sera ci appare sempre più giusta. Non vogliamo cercare un colpevole in questa assurda vicenda, i colpevoli sono tutti coloro i quali, istituzionalmente, hanno il potere di decidere se una partita di calcio vada giocata o meno. Nel 2014, con uno stadio da 42 mila posti, con annessi posteggi, con un settore ospiti a ridosso della rampa autostradale, un impianto di videosorveglianza di ultima generazione, un’affluenza stimata di 3-4 mila unità e con circa 60 tifosi ospiti, si decide di chiudere una struttura vietando di assistere ad uno spettacolo con le motivazioni più pretestuose possibili; salvo cambiare idea a poche ore dall’inizio della gara “strafottendosene” di chi fa sacrifici, anche economici, lasciando lavoro e famiglia per seguire una passione. Sfidiamo chiunque a dire che se tutte le “barzellette” che abbiamo sentito negli ultimi tempi venissero estese a tutte le partite di calcio in Italia, si giocherebbero non più di 4/5 partite l’anno in tutti i campionati professionistici. La verità è che vi è manifesta incapacità da parte di tutti i soggetti coinvolti ad organizzare e gestire un semplice evento sportivo, ad amministrare una città con enormi problemi e dove “Messina – Benevento” è forse la cosa più semplice da gestire. Da altre parti ci sarebbero state dimissioni in blocco ma, evidentemente, in questa città la dignità è parola sconosciuta soprattutto da chi ha ruoli istituzionali. Fallimento totale anche dalla Lega Pro con il suo “spezzatino”; doveva essere il campionato del campanile, dello spettacolo e delle famiglie ed invece è diventato il campionato degli orari assurdi, stadi vuoti e addirittura chiusi! Vergogna, solo vergogna per questa evidente incapacità dimostrata da “sceriffi” in cerca di notorietà, portatori di pace e favole dalla barba incolta, depositari di mille verità e del sapere, improvvisati organizzatori di eventi che allestiscono uno spettacolo tragicomico a danno di una città ormai in ginocchio.
Messina, 13.12.2014, NOCS 1983 – FRACIDI 1990 – VECCHIA MANIERA