“Sono giorni difficilissimi per la sanità messinese ma non possiamo dire che il male non lo stiamo cercando con le nostre stesse mani. Ho appreso con sgomento che per cause ancora poco chiare il Centro Trasfusionale del Papardo, non ha superato le procedure di accreditamento istituzionale previste dall’ Audit regionale”. Lo comunica in una nota il deputato capogruppo dei Democratici per le Riforme Giuseppe Picciolo, annunciando che presenterà un’interrogazione all’Ars per conoscere le responsabilità.
“Per ben due volte – ha ricordato il deputato – gli ispettori si sono presentati al Papardo e non hanno potuto riscontrare i protocolli richiesti per accreditare il centro trasfusionale che dal prossimo primo gennaio sarà declassato ad emoteca. Ovvero – ha proseguito Picciolo – dovrà acquistare le sacche di sangue a circa 130 euro cadauna, mentre la campagna donazioni non potrà essere più effettuata presso l’ospedale Papardo.
E’ una vergogna – ha sottolineato senza mezzi termini il deputato messinese – sulla quale ho già scritto una interrogazione che presenterò in settimana per chiedere alla Regione, nella persona del massimo responsabile dr. Mele, di riaprire i termini di verifica scaduti il primo novembre e contestualmente, supportato da validi argomenti, cercheremo di convincere il dirigente ad inviare una commissione per riaccreditare il centro che ricordo fa capo ad un ospedale di terzo livello.
In caso contrario – ha concluso Picciolo – i costi prevedibili per il Papardo sarebbero enormi: circa un milione di euro di acquisto sangue. Mentre mi domando: chi ed in cosa ha sbagliato? E chi pagherà veramente? Come si può da subito rimediare? Lo chiedo nella interrogazione all’Assessore Borsellino nella speranza di poter avere risposte confortanti e soprattutto un segnale in termini di provvedimenti disciplinari per chi ha prodotto un tale disservizio alla collettività ”.