Si dovranno presentare il prossimo 4 ottobre davanti alla Prima sezione penale del tribunale i quattordici rinviati a giudizio dal Gup Antonino Genovese. Si è conclusa, infatti, con il rinvio a giudizio l’udienza preliminare sul gruppo che attraverso un articolato sistema riusciva a riabilitare i protestati, attraverso documentazioni falsificate che gli consentivano di rientrare nel circuito del credito bancario.
Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza nell’operazione denominata Cabriolet del settembre 2009. Rinviati a giudizio Carmelo Vito Foti, Michele Caliri, Elena Manna, Stefania Avenale , Giuseppe Imbesi , Mariano Foti, Francesco Aliberti, Stefano Giardina, Franco Pietro Molica, Giuseppe Mantineo, Carmelo Grasso, Giuseppe Ruvolo, Carmine Costa e Roberto Imbesi.
È stata invece stralciata la posizione di Francesco Maio che sarà trattata il prossimo 9 maggio. Le quattordici persone rinviate a giudizio devono difendersi dall’accusa contestata a vario titolo di associazione, falsità ideologica commessa da privato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Durante le indagini condotte dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’operazione Cabriolet, gli investigatori fecero luce su un gruppo attivo tra Milazzo, Barcellona e Messina che, dietro corrispettivo, per far ottenere la riabilitazione a protestati aveva ideato un sistema che attraverso la presentazioni di false attestazioni al Tribunale, riusciva a riabilitare i soggetti, in particolare imprenditori, artigiani, allevatori, e privati, indagati nell’inchiesta delle Fiamme Gialle.
I finanzieri verificarono che il gruppo aveva come base operativa un’ Agenzia Ucp-Ufficio cancellazioni protesti e riabilitazioni bancarie e fallimenti, con sede principale a Milazzo e una succursale a Roma.