“Siamo cautamente ottimisti, auspicando che il sindaco, Renato Accorinti, con il documento concordato questa sera (ieri, ndr), riesca a recuperare l’orgoglio della città e a farsi fermamente e tempestivamente portavoce presso il Governo Crocetta delle indicazioni emerse nel corso del tavolo tecnico da lui stesso convocato. L’obiettivo è stato raggiunto. Naturalmente, bisogna attendere la conclusione dell’iter legislativo della proposta di legge già approvata in VI Commissione all’Ars, sulla costituzione della nuova Azienda Piemonte-Irccs Centro Neurolesi Bonino-Pulejo, che dovrà essere esitata prevedendo la quota del Piemonte costituita da 78 posti letto distinti nelle specialistiche attualmente esistenti nel presidio di viale Europa”. Questo il commento di Silvano Arbuse, delegato tecnico del comitato Salvare l’Ospedale Piemonte, a conclusione del tavolo tecnico “ristretto” svoltosi ieri sera in sala Giunta, nel Comune di Messina, e voluto dal primo cittadino a seguito del confronto pubblico dell’altro ieri in sala consiliare, per trovare una soluzione comune tra le parti a vario titolo coinvolte, circa l’annunciata chiusura dell’ospedale Piemonte.
Durante la seduta, cui hanno preso parte, oltre al sindaco, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Irccs Centro Neurolesi Bonino-Pulejo, comitato Salvare l’Ospedale Piemonte e comitato Sanidea, si è concordato di stilare un documento in cui si sostiene la costituzione della nuova Azienda Piemonte-Irccs, a tutela del presidio ospedaliero di viale Europa nello stato di fatto e potenziato dall’integrazione con il Centro Neurolesi. Il documento, che questa mattina verrà perfezionato e poi firmato dalle parti, sarà presentato da Accorinti all’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino, quale esigenza primaria di tutti i cittadini messinesi. “C’è soddisfazione – ha aggiunto Arbuse – per il fatto che il documento preveda per la città due reparti di ostetricia e ginecologia, uno al Piemonte e l’altro all’ospedale Papardo”. Il comitato sarà presente oggi alla stesura del documento, fondamentale per procedere alla salvezza dello storico nosocomio del centro cittadino.
“Finalmente abbiamo ottenuto un primo risultato, nella lunga battaglia sostenuta anche da noi per la salvezza dell’ospedale Piemonte”. Queste le prime dichiarazioni, a caldo, di Giuseppe Calapai, segretario provinciale della Uil Fpl, premettendo che al tavolo tecnico, in rappresentanza del sindacato, ha partecipato Mario Macrì, della Uil Medici. “Plaudo al fatto che il fronte del sociale stasera si sia ricompattato: pare che vi siano state delle folgorazioni sulla via Damasco – prosegue Calapai – ciò che è stato concordato con comunione d’intenti, per la stipula del documento da presentare all’assessore alla Sanità, è esattamente quanto da tempo ricerchiamo: in tal modo Messina avrà ancora il suo ospedale e con l’eccellenza dell’Irccs Centro Neurolesi. Sosterremo il sindaco – conclude il segretario della Uil Fpl – in questa sua missione di salvataggio a Palermo, affinché il Piemonte non sia l’unica struttura sanitaria ad essere sacrificata in tutta la Sicilia”.
“La soluzione trovata nel corso del tavolo tecnico tenutosi ieri pomeriggio a palazzo Zanca, è stata raggiunta grazie alla proposta formulata dalla Fp Cgil e dalla Fp Cgil Medici, capaci di mettere insieme tutti gli attori e contemperare le varie richieste. Il lavoro è stato complicato ma l’obiettivo è stato raggiunto”. A rivendicare il merito della positiva, sebbene parziale, conclusione della vicenda, è la segretaria della Funzione pubblica, Clara Crocé, che insieme ai colleghi Antonio Trino, Giuseppe Nava, Carmelo Pagana e Attilio Andriolo, e a Guglielmo Catalioto della Fp Cgil Medici, ha evidenziato l’importanza di quelle idee che costituiranno la base della documento da presentare a Borsellino.
“Partendo dall’assunto, da noi sempre sostenuto, – ha spiegato al sindacalista – che i posti letto del Piemonte erano 78, e grazie alla sentenza del Consiglio di stato che ha posticipato i termini dell’entrata in vigore dei tagli del decreto Balduzzi, siamo riusciti a costruire una proposta che mettesse insieme le varie ‘anime’. Il nosocomio manterrà la sua vocazione di emergenza urgenza e, grazie all’accorpamento all’Ircss, il punto nascita di Papardo non verrà toccato”.
Grande soddisfazione, in rappresentanza del comitato Sanidea, è stata espressa anche dalla consigliera comunale Antonella Russo: “Con il nostro documento siamo riusciti a mettere insieme anche tutte le Circoscrizioni, ovvero gli organismi istituzionali più vicini ai cittadini. Se questo lavoro dovesse ottenere il benestare dell’assessore regionale alla Sanità, potremmo dire di aver messo al sicuro anche la vita e la saluta di centinaia di mamme e bambini della zona nord, altrimenti destinati a rimanere senza una tempestiva ed adeguata assistenza al momento della loro nascita”.