Casa Mosè, Cmdb: “Attendiamo approvazione bilancio di previsione, ritardi comprensibili”

Così riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Federico Alagna, portavoce del movimento Cambiamo Messina dal Basso.

Intervengo sull’importante vicenda dei finanziamenti per Casa Mosè, sollevata oggi da un Vostro articolo. Stando a quanto risulta al Gruppo migrazioni del movimento CMdB, il decreto di trasferimento dei fondi ministeriali per il primo semestre 2014 è stato firmato a settembre. Tali somme sono già state inserite dalla Giunta nel bilancio previsionale 2014: pertanto in questo momento bisogna attendere l’approvazione di tale bilancio per procedere all’effettiva erogazione dei fondi.

Credo che i ritardi in Giunta nell’approvazione del previsionale siano comprensibili alla luce dell’opera di risanamento necessaria in una città stuprata non solo culturalmente, come spesso dice Renato, ma anche economicamente. In questo senso, e proprio in virtù di quello spirito partecipativo e cooperativo che sta alla base di questa esperienza politica e amministrativa (per favore, non dimentichiamolo mai, MAI!), chiediamo pazienza verso il lavoro di chi sta risanando un ente sull’orlo del dissesto. Contestualmente, all’Amministrazione chiediamo di accelerare al massimo questo processo, consapevoli del fatto che condivida con noi l’urgenza di tutto ciò.

Quanto alla questione che più mi preme, ovvero la gestione di questi (e altri) Misna, il movimento CMdB si è fatto e si sta facendo promotore di campagne e azioni concrete, in prima persona e attraverso le realtà con cui collabora, finalizzate a favorirne l’affido, come Clelia Marano potrà facilmente confermare.

Sul tema, infine, dell’organizzazione complessiva dei servizi sociali, inclusa la gestione dei migranti, sottoscriviamo quanto detto da Nino Mantineo, sulla necessità di convocare gli “stati generali” del settore, e anzi rilanciamo, anche alla luce dei tanti problemi emersi nella gestione dei servizi negli ultimi anni (per la cronaca, anche ben prima che questa amministrazione si insediasse):
1) procedere al più presto con tale appuntamento, senza aspettare dicembre, ed aprendolo anche alla cittadinanza e all’associazionismo;
2) mettere sul tavolo, tra le numerose questioni, quella della gestione dei migranti, pensando anche ad una riorganizzazione degli uffici in tal senso.

Ripensare i servizi sociali partendo dalla mappatura del bisogno, e, in tale contesto, valorizzare le numerose professionalità esistenti. Questa ci sembra la strada da percorrere.

 

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