Quaranta lavoratori in mobilità tra meccanici e venditori. Scattano i licenziamenti alla Qmotors, azienda che ha riunito sotto un unico marchio tutte le storiche concessionarie Fiat di Messina e provincia. La comunicazione ai sindacati è arrivata nei giorni scorsi con una nota della stessa società che annunciava l’apertura della procedura di mobilità per tutti gli addetti.
“Un colpo improvviso per le speranze e le aspettative dei lavoratori – affermano Nino Alibrandi e Alessio Gennaio, rispettivamente segretari provinciali di Fim Cisl e Fisascat Cisl – lo scorso anno quando Fiat impose la creazione di un unico concessionario per tutta la provincia era stata prospettata ai sindacati e ai lavoratori come un’opportunità di rilancio e garanzia per il futuro”.
All’incontro per l’esame congiunto le Organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fisascat Cisl e Uilm Uil hanno rigettato i licenziamenti dei lavoratori rinviando la vertenza all’Ufficio Provinciale del Lavoro.
Fim Cisl, Fisascat Cisl e Uilm Uil – nelle more della convocazione all’Upl – hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Messina per sensibilizzarlo sulla vicenda e chiedere un suo intervento con i vertici di Fiat per garantire la continuità occupazionale di tutti e 40 i dipendenti con il nuovo o i nuovi futuri licenziatari del marchio Fiat in provincia di Messina.
“Evidentemente qualcosa non ha funzionato nelle strategie aziendali – afferma Pasqualino Rizzo della Uilm Uil – I problemi della società però ricadono sui lavoratori che difenderemo per garantire la continuità occupazionale”.
“Di fatto – concludono Alibrandi e Gennaro – assistiamo alla chiusura di altre aziende storiche della provincia di Messina come Siracusano Auto, Cundari, Gemelli e Prisauto. Adesso la priorità è quella di garantire la continuità reddituale ai lavoratori”.