Quattro sospetti scafisti individuati e arrestati ieri a poche ore dallo sbarco di 263 migranti provenienti da Siria, Tunisia, Palestina, Egitto, Giordania, Libia, Bangladesh e Nigeria, che, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali dalla nave San Giorgio, della Marina Militare, hanno raggiunto il molo Colapesce del porto di Messina.
L’attività investigativa, con acquisizione di testimonianze e riscontri, ha permesso di identificare e sottoporre a fermo di polizia giudiziaria: Aziz Tamamn, marocchino di 26 anni; Reda El Mouchtaray, marocchino di 21 anni; Mustafa Semouzi, marocchino di 24 anni e Mohamed Hamuda, tunisino di 31 anni. Tutti ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I migranti hanno raccontato le fasi che hanno preceduto il viaggio indicando i quattro uomini che hanno condotto lo scafo per tutta la traversata, ciascuno di loro impegnato con compiti ben precisi. In particolare, l’attività investigativa espletata ha permesso di stabilire che i profughi, dopo aver pagato una somma pro capite che oscilla tra i mille ed i 2.300 euro, partendo da una spiaggia sita in località Zuara (Libia), sono stati trasportati 25 per volta al largo, ove ad attenderli vi era un barcone fatiscente.
I quattro arrestati, su disposizione della Procura della Repubblica, sono stati condotti in carcere, a Gazzi.