Era atteso per questa mattina, alle 10, a palazzo Zanca, ma è slittato al pomeriggio, intorno alle 16, l’incontro tra Renato Accorinti e le ormai ex maestranze del Teatro Vittorio Emanuele di Messina. In gioco non c’è solo il futuro dei lavoratori, fatti fuori dopo anni di onorata carriera dal nuovo consiglio di amministrazione, presieduto da Maurizio Puglisi, ma anche i rapporti di questi ultimi con il sindaco, oggetto di una evidente incrinatura.
A scatenare l’inferno, la proposta di regolamento per l’affidamento degli incarichi professionali esterni, abbozzata dal Cda. Proposta che non riconosce un diritto di prelazione a chi a lavorato per oltre 10 anni con l’ente e che, di contro, penalizza tutti coloro che hanno un contenzioso in corso con lo stesso.
Due punti che ammazzano ogni velleità, da parte di chi è stato estromesso, di rientrare nel giro. Soprattutto perché ad aprire un contenzioso con il Teatro è la maggior parte degli ex dipendenti.
In questo contesto, si inseriscono ambiguità e giochi di potere. Ieri sera, i consiglieri Laura Pulejo e Totò D’Urso si sono autosospesi in autotutela proprio perché Cda ha valutato ugualmente il regolamento malgrado la richiesta del sindaco di rimandare.
Una scelta che ha generato il plauso di molti, compresi gli orchestrali (ieri sostenuti a palazzo Zanca anche dal direttore artistico Giovanni Renzo). Come nel caso del professore Giampiero Cannata che, sulla propria bacheca Facebook, si esprime così: “Complimenti a Laura Pulejo e Totò D’Urso i primi due membri nella storia del Vittorio Emanuele ad essersi auto-sospesi in difesa delle maestranze vessate da tutte le amministrazioni, ma che mai come questa erano arrivate a tanto. Quindi domani di nuovo (oggi, ndr) al comune alle ore 10, per accompagnare questi due eroi dal sindaco. Accorinti adesso dovrà prendere una vera posizione sulla vicenda”.
Dalla stessa bacheca si apprende che sarte e tecnici sono state convocati per oggi alle ore 18,30.
Tutto questo mentre viene messa fortemente in discussione la posizione di Puglisi, già duramente criticato, in passato, da Nina Lo Presti, consigliera comunale ex Cmdb. Lo Presti, che insieme all’altro transfugo, Gino Sturniolo, in un’interrogazione, pone la questione dell’incompatibilità dello stesso presidente il quale, secondo un certificato camerale, contrariamente a quanto avrebbe affermato, risulterebbe ancora alla guida dell’associazione Nutrimenti Terrestri, impegnata proprio in ambito teatrale.
Una situazione evidentemente gestita male, che fa il paio con quella degli incarichi dell’ufficio stampa dell’ente. Assegnati senza osservare le prescrizioni della legge 150/2000, per volontà del soprintendente, Antonio Saija, che ha candidamente ammesso di avere seguito semplicemente il canovaccio della vecchia politica. Anche sulla proposta di regolamento in questione ci sarebbe la sua mano. La mano di uno che, in quanto a incompatibilità, probabilmente, non avrebbe nulla da invidiare a Puglisi.
Proprio perché le ambiguità e i giochi di potere proliferano, è richiesto un intervento deciso di Accorinti. Intervento che, qualora tardasse ad arrivare, metterebbe seriamente in dubbio la volontà di cambiare le cose. Quanto meno dentro il Vittorio Emanuele.