Ha scatenato lo sdegno del web, l’indignazione di tanti cittadini comuni in tutta Italia e le reazioni di diverse associazioni e movimenti animalisti.
La condizione di macabro e osceno degrado, caratterizzata dalla presenza di resti di animali scuoiati in via torrente Trapani, che la redazione di MessinaOra ha personalmente portato alla luce e documentato con l’ausilio di esaustivo materiale video fotografico e dietro la quale molto probabilmente si celano attività dedite alla macellazione clandestina, sta tenendo alta l’attenzione sulla città dello Stretto.
Un clamore mediatico, che si è manifestato immediatamente dopo la pubblicazione della nostra inchiesta, che lascia presagire possibili nuovi sviluppi.
La vicenda, che vi abbiamo mostrato in esclusiva, già in queste ore ha registrato la presa di posizione del Partito animalista europeo che, attraverso il segretario nazionale Enrico Rizzi, ha recapitato al sindaco di Messina Renato Accorinti e al prefetto Stefano Trotta un documento nel quale si chiede al primo cittadino un incontro urgente e in tempi brevi.
“Dopo l’ennesimo articolo di denuncia riportato dal quotidiano online MessinaOra, in merito alla gravissima situazione in cui versano gli animali, non solo i cani randagi, nel territorio messinese – si legge sulla pagina facebook ufficiale di Rizzi – l’ufficio legale del Pae diretto dall’avvocato Alessio Cugini, ha inviato una missiva al sindaco Renato Accorinti chiedendo un incontro urgente con il segretario Enrico Rizzi.
Rizzi, da tempo allertato da diversi volontari che operano sul territorio – si legge ancora nella nota del Pae – ha già espresso la volontà di voler effettuare una verifica delle strutture comunali che ospitano gli animali presenti nel territorio messinese dichiarandosi pronto ad allertare, qualora ce ne fosse bisogno, il reparto Nas dei Carabinieri, il ministero della Salute e l’assessorato regionale alla Sanità”.
Com’è prevedibile, in casi come questo, lo scalpore generato dalla denuncia riportata sulle pagine di MessinaOra ha registrato anche il maldestro tentativo di appropriazione del nostro lavoro da parte del presidente dell’Aidaa Lorenzo Croce.
Il responsabile dell’associazione animalista, dopo aver contattato la nostra redazione preannunciando la volontà di presentare formale denuncia nei confronti del primo cittadino, ha infatti utilizzato le immagini attraverso le quali abbiamo documentato gli orrori di via torrente Trapani attribuendosene la paternità e diffondendole ad altri organi di stampa. (@Emma_De_Maria)