“COMMISTIONE PUBBLICO – PRIVATO”: CIVATIANI E LA NOSTRA CITTA’ ACCUSANO AUTORITA’ PORTUALE E COMUNE

“Le scelte dell’Autorità portuale condizionino pesantemente la vita quotidiana dei cittadini, incidendo negativamente sulla qualità di vita degli stessi”. Sono di questa opinione gli esponenti dell’area Civati del Partito democratico di Messina, Rafael De Francesco, Renato Coletta e Fabrizio Calorenni, e del rappresentante di riferimento del comitato La Nostra Città, Saro Visicaro.

Il nodo è l’attraversamento dello Stretto: “Finora – affermano in una nota – ogni tentativo di trovare una soluzione al problema per rispondere al principio della continuità territoriale è sembrato vano e forse anche grazie alla stessa Autorità portuale, il cui fine sembra in effetti diverso da quello per cui è stata costituita e per il quale le è stata conferita, non solo un’autonomia gestionale e finanziaria, ma anche la titolarità di non solo vaste, ma soprattutto vitali aree, del nostro territorio comunale”.

Saro Visicaro
Saro Visicaro

Secondo gli scriventi, l’Authority “condiziona e determina la vita di uno scalo cittadino che rappresenta uno dei principali terminal crocieristici del mediterraneo e fra i più importanti porti commerciali della Sicilia ed al contempo decide e orienta, senza controllo e verifiche da parte dell’Amministrazione comunale, aree di grande pregio fra le quali l’ex Fiera, l’ex Teatro in Fiera e la rada San Francesco (area già destinata dal Prg del Porto a porto turistico), proseguendo a nord fino alla Foce del torrente Annunziata (Villa Sabin)”.

Queste le principali criticità rilevate da La Nostra Città e i civatiani del Pd: “La negazione per i cittadini dell’affaccio mare e della vocazione marinara della città; i gravi ritardi riscontrati nella realizzazione del secondo approdo e nel ripristino del primo; le modalità di affido dei lavori di dragaggio volti al ripristino della funzionalità dell’approdo di Tremestieri; la consuetudine dello stesso affido, ripetuta anche per lo scalo di Milazzo; la manutenzione e la gestione degli approdi; il palese conflitto d’interesse di alcuni componenti del comitato portuale (organo di governo della stessa Autorità), in cui siedono, indistintamente, dirigenti delle società armatoriali, che contestualmente rappresentano i lavoratori, condizionando pesantemente le scelte e determinando un evidente vantaggio per il vettore monopolista locale; gli stessi vettori privati, che risultano oggi ancora inadempienti per la corresponsione degli importi incassati in nome e conto della stessa Amministrazione comunale di Messina alla voce Ecopass. Importi sul cui incasso ad oggi la stessa Amministrazione Accorinti non ha reso i chiarimenti più volte richiesti e sollecitati”.

Proprio alla luce di ciò, non mancano le critiche alla Giunta di palazzo Zanca. Gli scriventi puntano il dito contro “l’inconsistente azione politica e amministrativa, testimoniata dalla mancata attività di verifica, proposta ed analisi, da parte dell’Amministrazione comunale che non riesce a comprendere l’importanza dell’Authority e del Comitato portuale che ne è l’organo esecutivo”. “Il ruolo ricoperto dal delegato del sindaco all’interno dell’Autorità portuale – dicono – è insignificante a tal punto che non prende atto, neanche del ricorso della stessa Authority presentato al Tar di Catania avverso l’ordinanza anti tir”.

Rada San Francesco
Rada San Francesco

Ancora una volta si evidenzia, soprattutto da parte di Visicaro, “la contraddizione che vede il sindaco ricorrere a provvedimenti estemporanei e di dubbia efficacia (delibere dirigenziali anti tir), per poi mostrarsi acquiescente e silente davanti a scelte operate in senso contrario da parte di un organismo di cui il Comune di Messina è componente”.

“Ad ulteriore riprova della commistione pubblico – privato, la stessa ordinanza anti tir – aggiungono – di fatto precludeva agli automezzi pesanti il porto storico, penalizzando il vettore a partecipazione pubblica Bluferries e di conseguenza favorendo implicitamente l’attività di Caronte&Tourist, nella rada San Francesco. Segnaliamo inoltre l’apertura di un’istruttoria da parte dell’Antitrust (numero 1763 del 26 Giugno 2013), in relazione alla posizione dominante da parte di un vettore, di fatto monopolista, e l’ipotesi di un cartello economico che condiziona il settore dei trasporti nello Stretto di Messina”.

Civatiani e Visicaro chiedono, pertanto, “sia fatta luce sull’utilità, per la nostra città, della stessa Authority cosi per come ad oggi realizzata”, soprattutto alla luce del progetto di riforma della legge 84/94 istituiva delle Autorità portuali, il finora controverso Piano Lupi: “Riteniamo – concludono – che Il ‘sistema portuale’, evidentemente inquinato da forti interessi privati, vada assolutamente ripensato e azzerato, e che i membri in carica rassegnino opportunamente le dimissioni. Invitiamo il sindaco a prendere tempestivamente atto della gravissima situazione avviando tutti gli interventi nelle sue facoltà, per rispondere concretamente ai rilievi che sono oggetto di questo comunicato”.

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