Il Senato Accademico e Consiglio d’Amministrazione dell’Università degli Studi di Messina, fra le tante altre novità di cui abbiamo già parlato negli scorsi giorni, nel corso delle ultime sedute, hanno approvato il nuovo “Regolamento didattico d’Ateneo”.
“Si tratta di un documento chiave – si legge in una nota sul sito dell’Ateneo – per il cuore pulsante dell’attività principale dell’Università, che – insieme alle nuove linee guida, già approvate, per il conferimento dei carichi didattici ai professori e ai ricercatori – consentirà di fornire al meglio l’insegnamento agli studenti. Le innovazioni sono state motivate, per lo più, dall’esigenza di precisare meglio e cercare di uniformare aspetti generali connessi alle attività didattiche”. In questo senso va vista (art. 10 comma 5) l’individuazione di un range per il valore in ore del credito formativo universitario, che, per le lezioni frontali, oscilla tra 6 e 8 ore per cfu, e, per le esercitazioni, tra 10 e 12. È stata poi recepita (art. 11, comma 3 e 3bis) la possibilità di istituire corsi di studio in lingua straniera e di tenere singole attività in lingua straniera all’interno di corsi tradizionali.
Novità che interessa particolarmente gli studenti, è quella relativa all’impossibilità da parte di studenti iscritti a un anno accademico di dare esami in appelli fissati prima dell’inizio dell’anno solare successivo a quello di iscrizione (per esemplificare: lo studente iscritto all’anno accademico 2014/15, qualunque sia l’anno in corso a cui si iscrive, non potrà dare esami relativi a detto anno prima di gennaio 2015). Lo studente ritiratosi all’esame, come già accadeva in passato, potrà ripeterlo nell’appello successivo. Lo stesso potrà fare chi ha riportato una votazione insufficiente, ma in questo caso tra un appello e il successivo devono passare almeno trenta giorni.
L’art. 30 espone articolatamente i “doveri didattici dei docenti”, con l’indicazione degli impegni orari possibili per tutte le categorie, naturalmente fatto salvo il “rispetto di principi di piena utilizzazione delle risorse didattiche disponibili, di uniforme distribuzione del carico didattico e di continuità della didattica”.
Infine, diventa realtà una proposta di cui si era parlato nell’ottobre di un anno fa: il nuovo regolamento prevede (art. 24, comma 5) che la consegna dei diplomi di laurea e laurea magistrale avverrà in cerimonie collettive che potranno svolgersi due o tre volte l’anno. Si potrebbe trattare, dunque, di una cerimonia molto simile a quella svolta soprattutto nei paesi di cultura anglosassone. Gli studenti dell’Ateneo peloritano avranno anche modo di lanciare i loro cappelli in aria come accade nei film? (SimInt)