La Direzione investigativa antimafia di Messina ha sequestrato beni e quote societarie per un valore di circa 30 milioni agli imprenditori Antonino e Tindaro La Monica, originari di Caronia (Me). Sono accusati di essere vicini ad esponenti mafiosi della zona tirrenica nebroidea della provincia di Messina.
Secondo quanto appurato dalle indagini, infatti, è stata proprio l’amicizia con importanti esponenti di Cosa Nostra palermitana e dei nebrodi a far accaparrare grossi appalti pubblici come la realizzazione di parte dell’autostrada A20 Messina – Palermo o lavori di metanizzazione di alcuni Comuni nebroidei .
Una vertiginosa ascesa imprenditoriale che ha insospettito gli uomini della Dia di Messina, che hanno eseguito il sequestro agli imprenditori di Caronia, su cui erano state rilasciate anche dichiarazioni da parte di alcuni collaboratori di giustizia.
Dagli accertamenti finanziari, è risultato che i fratelli fatturavano oltre 2 milioni di euro l’anno e che c’era una grande differenza tra i beni da loro posseduti e quanto dichiaravano. Tindaro Lamonica è attualmente consigliere comunale di minoranza del Comune di Caronia, mentre il fratello Antonino è stato recentemente arrestato in flagranza per reati ambientali. Antonino Lamonica, inoltre, era stato già condannato in primo grado a 4 anni e sei mesi di reclusioni per reati di stampo mafioso nel processo nato dall’operazione “Barbarossa” . Un “curriculum” criminale che lo ha visto imputato nel processo nato dall’operazione “San Lorenzo” nel 1999 che coinvolgeva personaggi di assoluto rilievo criminale, come Salvatore e Sandro Lo Piccolo di Palermo, e nell’operazione antimafia “Montagna”.
Tra i beni sequestrati ai fratelli Lamonica, ci sono 5 società, tutte operanti nell’edilizia ed un impianto per la produzione di calcestruzzo e pietrisco. Le società sono la Co.Ge.G.A.M. srl, la Eco serv. srl, la Lamonica Giuseppe S.r.l, la Lamonica costruzioni s.n.c. di Giuseppe Lamonica & figli, tutte con sede a Caronia, e la S.a.p, Societa appalti Petrano, con sede a Cagli. Sono stati inoltre sequestrati 13 appartamenti, due terreni di notevole estensione ubicati nel Comune di Caronia, 50 veicoli tra i quali una Bmw X5, una X6 ed una Audi A6, macchine operatrici, autocarri ed autobetoniere, numerosi rapporti bancari e polizze vita.