Chiama il 112 per una lite e finisce in manette perché trovato in possesso di hashish. Di certo Andrea Bucca non scorderà il recente litigio avuto con l’ex convivente. Il 40enne messinese, già noto alle forze dell’ordine, evidentemente esasperato dalla lite familiare in corso ed intenzionato ad evitare che la stessa degenerasse, si è visto costretto a richiedere l’intervento dei carabinieri, senza però aspettarsi, probabilmente, che le gazzelle del Radiomobile arrivassero così velocemente.
Dopo aver chiamato la Centrale Operativa dei Carabinieri, l’uomo è subito sceso nel cortile della sua palazzina per occultare la droga che custodiva in casa, giustamente impensierito dal fatto che i militari dell’Arma potessero rinvenirla nel corso dell’intervento da lui richiesto. Ma l’immediatezza con la quale le gazzelle sono intervenute sul posto ha permesso agli equipaggi di arrivare quando ancora Bucca armeggiava sospettosamente chino a terra in un’area del parcheggio.
Inizialmente i Carabinieri hanno dato priorità a sedare la lite, salvo poi apprendere dalla ex convivente, la quale probabilmente non vedeva l’ora di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, che l’uomo era in possesso di elevati quantitativi di stupefacenti. Perquisita l’abitazione, dopo aver trovato in casa materiale verosimilmente utilizzato per il frazionamento delle dosi, per i Carabinieri è stato ovvio andare verificare in cortile dove il 40enne era stato notato all’arrivo.
Sul posto è stato poi lo stesso uomo, messo alle strette, ad indicare il nascondiglio che aveva improvvisato: in un tubo aperto all’esterno e inserito nel cemento del muro dell’abitazione sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 93 grammi di hashish (un panetto intero e tre dosi più piccole), oltre ad una singola dose di marijuana del peso di 0,40 grammi.
Arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio, oggi Bucca si presenterà davanti al Tribunale di Messina per l’udienza di convalida dell’arresto e per affrontare il processo con rito direttissimo.