ALL’ANNUNZIATA NUOVO CASO DI FAVISMO, INTERESSATO UN BAMBINO DELLA SCUOLA MATERNA

Nuovo caso di favismo all’Annunziata, a Messina. Interessato un bambino. L’episodio ha indotto i vertici di palazzo Zanca a incaricare gli agenti della Polizia municipale, insieme agli organi di vigilanza dell’Azienda sanitaria provinciale – Asp5 – del controllo e dell’esecuzione dell’ordinanza del sindaco, Renato Accorinti, che vieta, con decorrenza immediata, la coltivazione di fave e piselli per un raggio di 300 metri in linea d’aria e la vendita in forma sfusa, per un raggio di 150 metri, dall’abitazione di un minore affetto da favismo, in contrada Catanese, all’Annunziata, complesso Athena, e dalla scuola materna dell’Istituto comprensivo Paradiso, nel plesso Pietro Donato, via Consolare Pompea 45, per tutto il periodo di frequenza dello stesso.

L’ordinanza dispone anche l’eliminazione di fave e piselli dal menù servito alla scuola ed il divieto assoluto di introduzione in ambito scolastico dei legumi anche crudi. E’ inoltre prevista l’estirpazione e la distruzione delle piantagioni di leguminose già sviluppate eventualmente presenti. La vendita di leguminose fresche, preconfezionate in sacchetti sigillati, nel raggio di 150 metri dall’abitazione e dalla scuola, può essere effettuata solo a condizione che nell’esercizio commerciale, anche ambulante, sia esposto, bene in vista, un cartello che segnali al cittadino a rischio di crisi emolitica da favismo la presenza nel locale di leguminose fresche.

Nei confronti dei contravventori è prevista la denuncia all’autorità giudiziaria (articolo 650 del codice penale). Si ricorda che in tutti gli esercizi cittadini, che commercializzano fave e piselli freschi, è obbligatorio apporre bene in vista ed all’ingresso idonei cartelli che riportino in modo visibile, chiaro e leggibile, la dicitura “Attenzione zona rischio di crisi emolitica da favismo, derivante dalla vendita di leguminose fresche (fave e piselli) sfuse”, come previsto dal provvedimento sindacale 59 del 23 marzo 2012.

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