Mentre il Comune è in subbuglio con la Giunta impegnata a presentare il Piano di Riequilibrio finanziario, il 15 agosto è il giorno della Vara, un giorno di riposo dalla quotidianità, di affermazione di messinesità autentica.
Si inizia alle 7.30, con il montaggio delle gomene al “cippo” della Vara; alle 9, ventuno colpi di cannone dalla Stele della Madonna della Lettera al Porto; alle 11, nella Basilica Cattedrale, il Solenne Pontificale presieduto dall’Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana; alle 17, il trasferimento del Gonfalone della città e delle circoscrizioni dalla Chiesa Santa Maria di Porto Salvo dei Marinai a piazza Castronovo, con l’accompagnamento del gruppo storico “Compagnia della Stella” e dei tamburinai di Monforte San Giorgio.
In vista della processione della Vara, in programma alle ore 18.30, l’assessore alla Cultura, Tonino Perna, in accordo con la Commissione storico-scientifica, ha stabilito che: “Le offerte destinate al Monastero di Montevergine saranno raccolte fino alle ore 13 di oggi, venerdì 15, esclusivamente a Piazza Castronovo. Prima dell’inizio della processione e durante il percorso della Vara, differentemente da quanto avvenuto nelle precedenti edizioni, non sarà possibile effettuare offerte. Analogamente, per motivi di sicurezza e per confermare il contenuto religioso della manifestazione, sul Ceppo della Vara saliranno esclusivamente i due segnalatori designati dalla Commissione storico-scientifica e un cameraman per consentire la diretta televisiva.
Pertanto, prima della partenza e durante il percorso, non sarà possibile depositare la consueta offerta floreale sul Ceppo, per evitare che alla fine della manifestazione ci sia il tradizionale assalto alla ricerca dei fiori. Bancarelle e mezzi che impediscono la fruizione dell’avvenimento saranno rimossi e sanzionati; né tantomeno sarà consentito ad alcuno di correre in mezzo alle corde, se non autorizzato”
Il termine “vara” è la traslitterazione di “bara”, che sta ad indicare la bara dove giaceva il corpo della Dormitio Virginis (la Madonna Dormiente). La Vara è alta circa 20 metri e pesa sulle 10 tonnellate, viene portata in processione da centinaia di fedeli tramite delle lunghe corde (gomene) che servono a farla trainare.
Dette gomene lungue poco più di cento metri sono tirate all’inizio da due gruppi di persone , rigorosamente di due rioni messinesi (Giostra e Muricello), che fanno capo ai rispettivi capi corda; fino a qualche anno fa indossavano delle magliette di diverso colore (Blu e Marrone) ma adesso sono semplicemente di colore blu in onore della Madonna. Fino al primo decennio del dopoguerra gli angioletti della vara erano impersonati dai bambini (spesso orfani degli istituti messinesi) mentre la Madonna in cima alla Vara era una ragazza scelta per sorteggio. A seguito dei numerosi incidenti che alcune volte finivano in autentiche disgrazie (con la morte di qualche partecipante al carro votivo) si è provveduto a diminuire l’altezza della Vara e sostituire i personaggi con figure di cartapesta.
Tra i momenti più seguiti e suggestivi è la cosiddetta “girata” cioè quando la Vara si immette dalla Via Garibaldi in via I settembre per giungere in Piazza Duomo, e a seconda della riuscita della manovra si traggono aupici per tutto l’anno a seguire. Oltre la partenza, per quanto possa essere entusiasmante, non riesce a trasmettere tutte le sensazione dell’entrata della Vara in Piazza Duomo dove è attesa da migliaia di messinesi..