Secondo giorno di protesta per la vertenza Triscele. Anche stamattina i 42 lavoratori che chiedono certezze circa il loro futuro si sono assembrati davanti ai cancelli dello stabilimento di Via Bonino.
Ma da parte delle proprietà non giungono notizie.
“Le motivazioni che hanno portato l’azienda nella trattativa a non presentare il Piano industriale, ritenuto fondamentale per poter prorogare la Cassa integrazione straordinaria, sono state considerate dal sindacato gravi e hanno, unitamente alla richiesta dell’avvio della procedura di mobilità che presuppone il licenziamento dei lavoratori, dimostrato la scarsa volontà di voler seriamente riprendere l’attività produttiva- spiegano Giovanni Mastroeni segretario generale Flai Cgil, Calogero Cipriano segretario generale della Fai Cisl e Salvatore Orlando segretario generale della Uila Uil di Messina –. Nell’avvio della vertenza Triscele nel marzo 2011, la proposta presentata dall’azienda di delocalizzazione del sito produttivi veniva considerata dal sindacato credibile e soprattutto l’ipotesi di un nuovo stabilimento dotato di una tecnologia impiantistica avanzata rispondeva alla logica positiva di poter stare meglio sul mercato sia in termini di qualità che di quantità del prodotto immesso. All’interno di tale percorso la Cassa integrazione straordinaria per crisi conquistata con l’iniziativa dei lavoratori e della durata di 12 mesi (1-06-2011 / 30-05-2012) doveva servire all’azienda per predisporre il Piano industriale legato alla delocalizzazione da loro richiesta”.
Intanto questa mattina il Prefetto Alecci cui Fai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e lavoratori si erano rivolti chiedendo un intervento, ha convocato le parti per Venerdì mattina alle 9.00.
Sindacati e lavoratori si ritroveranno anche domani davanti ai cancelli dell’azienda per protestare. Venerdì il presidio si sposterà sotto la Prefettura.