Era il mese di novembre quando il consiglio comunale approvò il cambio di destinazione d’uso per permettere la realizzazione del Parco Trinacria, con dieci palazzine e circa 350 appartamenti, investimento che avrebbe dovuto consentire alla famiglia Faranda di delocalizzare lo stabilimento Triscele e ridare fiato all’azienda in crisi dal marzo 2011. Un provvedimento annunciato, che era stato accolto ottimisticamente da lavoratori e sindacati, nell’occasione mobilitati a sostegno del voto del consiglio comunale (vedi foto), e che ad oggi non hanno ancora notizie del promesso “nuovo piano industriale”.
I lavoratori della Triscele e i Segretari Provinciali di Flai – CGIL, Fai – CISL e Uila – UIL , hanno quindi deciso alla fine di un incontro, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina, di avviare un quadro di iniziative e di manifestazioni per il Lavoro e la ripresa produttiva della Birra Triscele (ex Birra Messina).
Cominciano a manifestare oggi 20 marzo alle ore 9.00 davanti ai locali dello stabilimento di Via Bonino, chiedendo che sulla delicata vertenza vi sia il coinvolgimento e la sensibilizzazione delle Istituzioni, e dell’intera opinione pubblica.
“La provincia di Messina non può perdere la prospettiva della ripresa produttiva della Triscele, attraverso un progetto di delocalizzazione dello stabilimento storico di via Bonino. Nell’incontro all’Ufficio Provinciale del Lavoro, alla vigilia della scadenza della Cassa Integrazione Straordinaria, era necessario l’avvio del confronto sul nuovo piano industriale, che precisasse tempi e modalità della ripresa produttiva. Le Organizzazioni Sindacali hanno preso atto della non volontà dell’azienda di procedere in tale direzione con la giustificazione del non completamento dell’iter procedurale del cambio di destinazione d’uso del terreno sul quale sorge oggi lo Stabilmento della Triscele srl.
Il Sindacato ha ribadito come dopo l’approvazione da parte del consiglio comunale di Messina sul cambio di destinazione d’uso così come avvenuto per la vicina “Mulini Gazzi”, non sia più rinviabile l’avvio della fase della predisposizione del nuovo piano industriale, necessario non solo alla ripresa delle attività produttive, ma alla trasformazione dell’attuale Cassa Integrazione, nella quale si trovano collocati i 42 Lavoratori, tutto ciò è necessario per evitare i licenziamenti degli stessi.
Il Sindacato ritiene che alla luce di questa posizione dell’azienda sia necessario un’accentuazione della mobilitazione con il coinvolgimento di tutti i soggetti protagonisti della vertenza, a partire dalla Prefettura di Messina, che già nell’aprile 2011 si occupò della stessa.
Infine, il quadro di iniziative previsto e che sensibilizzerà tutti i soggetti interessati avrà un primo passaggio di verifica nell’avanzamento della vertenza il 16 di aprile, nel prossimo incontro già convocato presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro”.