Partirà il 25 Settembre e avrà durata quattro giorni, nei locali della ex Fiera. Stiamo parlando del SabirFestival, il cui comitato promotore è composto dalla casa editrice Mesogea e dalle associazioni people on the move e Horcynus Orca. Come sottolineato da Ugo Magno “questo festival non è il nostro orticello, ma è aperto alla città e non solo”. Focus della manifestazione sarà “vivere il mediterraneo”, raccogliendo tutti i sapori, gli odori, le letture che incitano a conoscere e fare esperienza diretta del nostro territorio. “Già nel 1989 – ha ricordato l’assessore Perna – in un periodo storico molto delicato per la situazione balcanica, si era proposto un evento con lo stesso obiettivo. Il SabirFestival si farà, anche se l’amministrazione al momento non può offrire alcuna garanzia economica, a causa della doccia fredda che mi è arrivata nell’apprendere che siamo a zero. Stiamo già facendo di tutto per garantire la festa della Vara. Con la speranza che passi il bilancio previsionale, si apriranno certamente sostegni più vantaggiosi”. Ed è proprio l’aspetto economico la nota dolente. Se, infatti, il Comune di Messina è “rimandato a Settembre”, ad oggi il 70% della manifestazione è sostenuta dallo stesso comitato promotore, il 25% tra contributi privati e pubblici e soltanto il 5% da quelli provenienti dalle istituzioni pubbliche, tra cui l’Università di Messina. Ugo Magno ha precisato che “per il prossimo anno non sentiremo scuse dal Comune. Al momento la Regione non rientra tra i sostenitori, ma ha lanciato delle promesse che stiamo prendendo in considerazione. Confindustria, invece, garantirà la trasparenza dei nostri bilanci”.
SabirFestival nasce con l’intento di fare di Messina quel porto franco, di approdo e di scambi che possa portare il mare laddove sembra non arrivare mai. “Questa città ha il coraggio di osare – ha dichiarato Caterina Pastura – noi vogliamo dare risposta mediatica, forza per l’immaginazione e l’invenzione, perché cultura è appartenere ad un luogo, ecco perché SabirFestival sarà prima di tutto un festival per la città”. Non è un caso, infatti, che la guida che muove l’evento “sabir”, termine con cui si intende la lingua franca utilizzata dal Medioevo all’800, nei porti del Mediterraneo, è pensare al futuro, per scardinare l’impossibilità di fare: “in quattro giorni vogliamo mostrare il bello, il visibile e il criticabile del Mediterraneo”. Al SabirFestival, costruito anche grazie ai volontari “sabirici”, studenti e chiunque voglia aiutare, parteciperanno attivamente le scuole, i cui alunni saranno i veri protagonisti di incontri con autori come “colpi di fulmine”. Gli ospiti previsti saranno circa 25, nazionali ed internazionali, tra romanzieri, saggisti, attori, poeti e giornalisti: Antonella Agnoli, Marco Aime, Maria Attanasio, Elisabella Bartuli, Paola Caridi, Giuseppe Conte, Riccardo Cristiano, Andrea De Gregorio, Corrado De Rosa, Nino De Vita, Alessio Genevose, Moncef Ghachem, Biagio Guerrera, Shady Hamadi, Amira Hass, Paolo Jedlowski, Luigi Lo Cascio, Farouk Mardam Bey, Silvio Perrella, Vincenzo Pirrotta, Iman Sabbah, Igiaba Scego, Giuliana Schiavi, Gianluca Solera, Andrea Staid, Daniele Ventre.
Consci anche della drammaticità che attraversa il Mediterraneo tangibile dalle tragedie, raccontate da tutte le cronache, dei viaggi di terrore degli immigrati, l’ “isola felice”, spesso sogno turistico, deve essere al centro di un festival che intende la cultura nella forma più leggera e ludica. Metterà ad opera un’unica grande libreria, dove i vari editori convivranno ed esporranno i loro titoli, organizzando anche incontri con gli autori. Al momento hanno aderito al SabirFestival, oltre alle piccole-medie case editrici, anche Feltrinelli, Laterza e Sellerio, amara, invece, la rinuncia di Einaudi. Ma oltre alla letteratura, anche musica. I Fratelli Mancuso, infatti, saranno i grandi ospiti della manifestazione, in quanto simbolo di incrocio e incontro tra le varie arti, oltre anche a Rosalba Mazzarotta, già comparsa al Messina jazz festival, per l’esperimento di musicare le liriche di Quasimodo. Grazie alla collaborazione con l’associazione “Latitudini”, che raccoglie 40 realtà teatrali, a sostegno della nuova drammaturgia, questa incentrerà i suoi interventi sul carattere universale del mondo teatrale. Vincenzo Pirrotta reciterà brani dall’Odissea omerica e Mala Luna, dal mare, in cui adopererà una lingua arcaica. Seguiranno la lectio magistralis sui pupi siciliani, la performance teatrale a cura dell’ActorGym di Messina e del Teatro Stabile della Sardegna.
Un’area del festival sarà dedicata alla cucina e alla creatività, con SabirSuq, occasione per apprezzare l’artigianato, gli odori e i sapori del mediterraneo.
Che il mare porti allora nuove onde per questo Festival, che naviga, non esente da brusche tempeste, con il vento in poppa. (CLARISSA COMUNALE)