“Le condizioni del trasporto nello Stretto di Messina non sono degne di un Paese comunitario. La continuità territoriale che da tempo si sbandiera non è tutelata come si converrebbe. Il ministero dei Trasporti ha un ruolo chiaramente strategico e pertanto è obbligato ad intervenire, adottando provvedimenti risolutivi definitivi”. Così Nino Germanà riapre la questione meridionale, puntando l’indice contro l’inerzia del governo nazionale che il “suo” Nuovo centrodestra sostiene. Addirittura contro un ministro dello stesso partito, Maurizio Lupi. E non è la prima volta.
L’esponente del Ncd ricorda che i costi del passaggio da una sponda all’altra sono onerosi e gravano oltremodo sulle tasche dei pendolari e di chi voglia giungere in Sicilia dalla Calabria o viceversa: “La situazione è ulteriormente aggravata dalla condizione del servizio Metromare. Assodato il doveroso plauso all’impegno di chi non ha mollato la presa e ha sempre dimostrato massima attenzione a queste criticità, e dunque all’ottimo lavoro costante del collega Vincenzo Garofalo, è vero anche che, proprio nei mesi estivi, una carenza del servizio nel weekend costruisce un’emergenza e come tale va affrontata”.
Germanà non ritiene “equo il trattamento riservato alla Sicilia nel tempo”, sostenendo che “i siciliani onesti, contribuenti come gli altri cittadini della Penisola, siano stufi di subire la mancanza di quei servizi fondamentali che la nostra stessa Carta garantisce”. “Spesso che manca la tutela dei diritti costituzionali – ama ripetere – e più lo affermo più mi chiedo come certa politica possa rimanere inerme dando priorità ad altri interessi, forse anche più settoriali e circoscritti, mettendo in secondo piano quelli dei siciliani. I cittadini hanno diritto a trasporti adeguati. È inammissibile che, da Napoli in giù, ci si debba accontentare di viaggiare su vagoni di treni vecchi e fatiscenti, navi inadeguate buone al massimo per una rottamazione, autostrade tutt’altro che sicure o funzionali”.
Il deputato dell’Ars esorta Roma a non restare indifferente “a queste esigenze che da decenni abbiamo e, da decenni, vediamo ignorate. Ritengo sia il caso che questo Governo, se proprio vuol dimostrare di essere un’alternativa al passato, come pensiamo sia, dimostri di esserlo davvero, occupandosi di questa situazione che si chiama esattamente come si chiamava ai tempi dell’Unità d’Italia: questione meridionale. E da allora non è cambiato granché: è mortificante!”.
Infine, l’invito a Lupi “a fare un passo avanti e andare oltre i proclami e le misure palliative: bisogna passare alla concretezza di azioni risolutive una volta per tutte e la Sicilia ne ha diritto, quanto, se non più, delle regioni del centro-nord. Da siciliano e da rappresentante eletto non sono disposto a fare sconti a nessuno, finanche colleghi di partito o amici, laddove non dovessero dimostrarsi opportunamente attenti alle esigenze del territorio”.