“Non voto atti contabili di questa Amministrazione, l’avevo già detto”, così Simona Contestabile, circa il suo “abbandono” degli scranni di ieri, al momento di votare l’atto dell’Amministrazione.
“Avrei trovato profondamente fuoriluogo esprimere voto negativo dopo l’enorme lavoro portato avanti dai miei colleghi per emendare la delibera di Giunta e ho agito come ho ritenuto più corretto. Ero lì per fare il mio dovere e l’avrei fatto anche intervenendo laddove si fosse corso il rischio della mancanza del numero legale”.
Circa la presunta telefonata ricevuta (o inviata) da Felice Calabrò che, secondo alcuni colleghi, le avrebbe dettato le linee guida circa il comportamento da tenere, la Contestabile risponde sorridendo: “E quando sarebbe successo? È vero, ho parlato al telefono ma decisamente non con chi hanno presunto e francamente non credo di dover rendere conto delle mie conversazioni private all’Aula”.
Appare decisamente serena e convinta della bontà della sua scelta comportamentale, dunque, la consigliera dei Progressisti democratici che respinge ai mittenti le “accuse”.
La consigliera dei democratici riformisti ieri era stata “ripresa” da Santalco nel momento in cui si assentava dai lavori pur rimanendo in sala consiliare, nonché criticata da molti colleghi più o meno apertamente. @EleonoraUrzì