Secondo e ultimo tempo della seduta, interrottasi ieri sera dopo una serie infinita di rinvii determinati dalla mancanza del numero legale, essenziale per votare gli emendamenti e la delibera -urgente- di Giunta circa le misure correttive relative la deliberazione della Corte dei Conti.
Alle ore 17.00, con sedici presenti (che al termine dei lavori saranno 21), si dà il via al dibattito che viene inaugurato da Lucy Fenech, la quale si dice “dispiaciuta” per l’assenza di molti colleghi “che non sono qui a fare il proprio dovere”. E’ dello stesso avviso anche Piero Adamo che si scusa per la sua “parte politica”: anche oggi gli scranni del centro destra sono quasi del tutto vuoti, eccezion fatta per l’avvocato consigliere di SiAmo Messina, la capogruppo del Nuovo CentroDestra, Daniela Faranda, e quello di Forza Italia, Giuseppe Trischitta.
“Chi si candida sa di doversi assumere delle responsabilità; sa che non si può far cadere il numero legale”, continua. “Sapevamo in quale momento storico ci stavamo candidando per essere consiglieri”, e il momento non è dei migliori.
Pippo De Leo risponde prontamente: “ieri non ero presente ma non me ne faccio una colpa. Non vorrei schierarmi con chi non è presente ma forse c’ è chi non reputa importante questa delibera, lanciare accuse mi sembra sbagliato!”. Chissà se la pensano così anche gli elettori che danno mandato di rappresentanza ai candidati che scelgono nel segreto dell’urna.
Adamo dichiara che, nonostante apprezzi il lavoro dei colleghi che hanno mostrato massimo impegno per emendare la proposta della giunta, si tratta dello “strenuo tentativo di modificare un atto che non va bene”.
A rappresentare l’Amministrazione, in assenza del vicesindaco (di ritorno da Roma in quelle ore), l’assessore Gaetano Cacciola (poi raggiunto da Filippo Cucinotta).
Quattro gli emendamenti presentati già ieri, tre dei quali a firma di membri del consesso, e uno dell’assessore al bilancio. Di questi, solo uno ha ricevuto parere contrario: il correttivo proposto da Giuseppe Santalco, giudicato “politico” e non tecnico dal dirigente, oggi “trasformato” in un atto di indirizzo e votato dalla maggioranza dei presenti.
Tra varie polemiche, la delibera di Giunta tesa a rispondere alle 14 osservazioni sollevate dalla Corte dei Conti e facente riferimento ad atti che il civico consesso, di fatto, non conosce (vedi il Piano di Riequilibrio), dopo esser stata emendata, viene approvata con 14 voti favorevoli, 4 contrari. Tre gli astenuti, o forse dovremmo dire quattro. Infatti, appena un istante prima dell’apertura della votazione è risultato essere presente un consigliere in meno rispetto a pochi secondi prima (quando si era votato l’atto di Santalco).
E’ il capogruppo di Felice Per Messina a far notare la presenza, fuori dagli scranni, della collega Simona Contestabile, fisicamente in Aula ma “defilatasi” al momento di esprimere il proprio giudizio. La cosa non passa dunque inosservata, specie ascoltando le battute tra i denti di quanti accennano a telefonate attraverso cui avrebbe ricevuto “consigli” sulla condotta da tenere. L’immagine ricorda un po’ quella di una moderna Ambra con la vocina di Boncompagni che risuona dall’auricolare: a buon intenditor, poche parole (e detto ciò, precisiamo d’aver tentato di contattare la consigliera democrat per darle diritto di replica, che ad ora non è giunto ma che siamo pronti a pubblicare a corredo del presente).
Uno dei dati certamente più interessanti dell’odierna seduta è l’atteggiamento assunto dal gruppo Cambiamo Messina dal Basso. Tanto per gli emendamenti quanto per la delibera in sé, la condotta dei suoi quattro membri non è stata omogenea: Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, infatti, si sono espressi contro la proposta dell’Amministrazione e questo muove numerose considerazioni dei colleghi dell’ampia opposizione. Gli accorintiani, non nuovi a contrapposizioni interne, si mostrano anche oggi come un Giano bifronte e gli argomenti che portano ad andare contro l’Esecutivo, durante un lungo monologo conclusivo, vengono espressi dallo stesso Sturniolo. “Sono qui perché ho 35 anni di attività politica su strada e nelle associazioni e nessuno può dirmi cosa fare. Il mio telefono non ha squillato per avere indicazioni oggi. Io farò quello che ho sempre detto: non voterò mai più un bilancio che non mi venga portato entro i dovuti tempi. L’ho detto in commissione e al vicesindaco: ho votato il regolamento Tares a condizione che i bilanci fossero partecipati, perché io sono qui per questo, io mi attengo al mio mandato”.
Per Santalco, la scelta di coscienza dei colleghi di CMdB è un chiaro segnale. Il consigliere, rivolgendosi al “malcapitato Cacciola”, asserisce: “caro assessore siete alla frutta non avete neanche il gruppo che vi sostiene. Si tratta di una bocciatura dell’amministrazione: dovreste dimettervi tutti!” (@Eleonora Urzì)