“I Nuovi Liberi Consorzi e le Città Metropolitane devono guadare alla funzionalità dei servizi, alla semplificazione e al raggiungimento di obiettivi e risultati evitando di dare vita a ulteriori duplicazioni e sovrapposizioni come in questo momento esistono su tutto il territorio regionale con Distretti, Parchi, Pit, Gal, Partecipate, Unioni, Convenzioni”. Tonino Genovese, segretario generale della Cisl Messina, anticipa i temi del tavolo tecnico regionale convocato per lunedì 7 luglio sulla costituzione dei Nuovi Liberi Consorzi. Un incontro al quale prenderanno parte commissari delle Provincie, esperti universitari, funzionari regionali, Associazioni dei Comuni e delle provincie, Organizzazioni sindacali.
Per la Cisl Messina occorre focalizzare, in primo luogo, le questioni legate alle funzioni, alle risorse e allo stato giuridico del personale dei Liberi Consorzi e delle Città Metropolitane, come vuole la stessa legge regionale.
“Riteniamo – spiegano Tonino Genovese (nella foto) e Calogero Emanuele – che il primo passo da compiere sia quello di una ricognizione di tutte le funzioni svolte dalla Provincia regionale, anche andando oltre le previsioni delle legge, dei servizi straordinari, delle partecipate, delle società, e quei servizi che comunque nel tempo sono stati assicurati in favore delle collettività. Va riconsiderata, a nostro avviso, la questione legata ai Distretti Socio-Sanitari e anche l’attribuzione delle funzioni relative ai Centri per l’Impiego, la Formazione, la Polizia Provinciale e Comunale. Ma bisogna capire – aggiungono – cosa si vuole fare dei servizi del settore acque, rifiuti e trasporto locale e di quali risorse e autonomia impositiva godranno i nuovi organismi territoriali per assicurare continuità nei servizi e garanzia occupazionali”.
Il sindacato ritiene che la nuova legge debba essere immaginata come punto di partenza per arrivare ad avere solo tre livelli di Istituzioni: Regione, Liberi Consorzi e Città Metropolitane, Comuni.
“Troppo facile e riduttivo oggi dichiarare l’adesione a quello o a un altro consorzio – sottolinea Genovese – ma deve essere considerata la praticabilità e il rispetto delle stessa legge che obbliga a rispettare taluni parametri. È facile ipotizzare di trasferire funzioni ai Comuni o ad altri Enti ma bisogna capire come mantenere servizi come scuole e strade che necessitano di manutenzioni e ristrutturazioni e con quali risorse”.
La Cisl ritiene che il 30 ottobre sia una data troppo vicina per far partire i Liberi Consorzi: “Bisogna ragionare per gradi, magari immaginando una legge di cornice e poi procedere con leggi di settore fissando tempi che evitino una paralisi o disfunzioni dei servizi essenziali erogati sinora dalle Province”.
Particolare attenzione deve essere riservato al nodo del personale che deve essere pienamente garantito. “I nuovi Liberi Consorzi e le città metropolitane – afferma Emanuele – devono diventare un Ente sovraccomunale non svuotato di funzioni ma, anzi, in grado di ricevere quelle funzioni associate che sino ad oggi sono state svolte da Unioni e Consorzi con il semplice scopo di intercettare risorse pubbliche per fiere, feste e sagre. Sui precari della Provincia – aggiunge – bisogna trovare la giusta sintesi di garanzia, ipotizzando anche delle necessarie deroghe o soluzioni che vadano oltre la legge regionale delle stabilizzazioni”.
Il Tavolo tecnico convocato per lunedì per la Cisl Messina deve servire, appunto, a costruire un percorso funzionale per arrivare entro settembre alla costruzione di una proposta condivisa da consegnare al Governo.