“AVVOCATI DEL COMUNE? DICANO SE SONO MASSONI”: IL PATROCINIO LEGALE SECONDO LO PRESTI

NIna Lo Presti

Trasparenza nelle modalità di selezione, riduzione dei costi e piena efficienza della macchina amministrativa comunale. Sono questi gli ambiziosi traguardi ai quali aspira la proposta di regolamento per l’affidamento di incarichi di patrocinio legale a professionisti esterni al Comune di Messina redatta da Nina Lo Presti, unica firmataria del provvedimento, presto al vaglio della Commissione regolamenti di palazzo Zanca.

La proposta di delibera, stilata a più mani con il contributo di un gruppo di legali ed alla quale l’esponente del movimento Cambiamo Messina dal Basso ha lavorato sin dai primi giorni del suo insediamento, si propone di riformulare, sin dalle fondamenta, le modalità di assegnazione attualmente vigenti in materia di rappresentanza e difesa in giudizio dell’ente comunale.

“I contenuti dell’attuale regolamento in materia di affidamento di patrocinio legale hanno mostrato da tempo la propria incapacità di far fronte alle reali necessità di difesa degli interessi dell’ente – ha esordito la Lo Presti – uno status quo pericoloso che negli anni ha alimentato il substrato all’interno del quale si sono annidati sperperi, monopoli e rendite di posizione”.

Il testo della proposta di delibera, nel ridisegnare metodi e criteri di accesso ed iscrizione all’albo comunale, apre la porta a competenze e specializzazioni con la suddivisone del quadro giuridico in quattro settori di competenza: amministrativo, penale, civile e del lavoro. “Si tratta di settori all’interno dei quali gli oltre 300 avvocati attualmente iscritti possono essere inclusi in base a competenze e capacità professionali specifiche – ha spiegato l’esponente comunale – un passaggio fondamentale indirizzato a garantire la massima professionalità in riferimento a tipologie differenti di contenzioso”.

Spazio, nel testo del provvedimento presto al vaglio della nona Commissione di palazzo Zanca, anche ai giovani legali: “L’attuale regolamento stabilisce che solo gli avvocati che possano dimostrare un periodo di iscrizione all’albo professionale superiore ai sei anni possono iscriversi all’albo comunale  – ha spiegato la Lo Presti –  una circostanza che ha escluso di fatto i professionisti più giovani. La proposta di delibera che ho presentato invece prevede, in netta controtendenza, la costituzione di una sezione appositamente dedicata ai più giovani, esclusi a causa di una minore esperienza. Una scelta doverosa – ha rivendicato l’esponente Cmdb – che prende atto del particolare momento storico che stiamo attraversando, caratterizzato da un crescente acuirsi della crisi occupazionale, che ci impone di promuovere un cambiamento reale in grado di frenare il costante drenaggio delle nostre forze migliori”.

“Questo naturalmente non significa non riconoscere il peso ed il valore all’esperienza –  ha precisato la Lo Presti – è evidente che dinnanzi a contenziosi di natura più complessa sarà necessario dare spazio a professionisti dotati di maggiore esperienza. Ai più giovani professionisti verranno conferiti incarichi legati a controversie civili, tributarie e contenziosi amministrativi per un importo non superiore a 5mila euro”.

Tra gli elementi di novità, previsti dal testo del provvedimento, anche l’obbligo di dichiarare l’eventuale appartenenza a logge massoniche e ad associazioni a queste assimilabili, così come previsto dalla legge Anselmino. L’accertamento dei requisiti sarà demandato poi ad un’apposita commissione nominata dal sindaco e formata dal primo cittadino, dal segretario generale, da due componenti del consiglio comunale, da un dirigente comunale e da due rappresentanti del consiglio dell’Ordine degli avvocati di Messina.

Previsto inoltre, per il conferimento dell’incarico di patrocinio legale, un sistema di rotazione vincolante. La turnazione del professionista, all’interno di ciascuno dei quattro settori previsti, avrà luogo mediante un sistema di scorrimento della graduatoria alfabetico e progressivo, che verrà preceduto da operazioni di sorteggio da parte del dipartimento avvocatura.

L’affidamento dell’incarico infine non potrà superare l’importo complessivo di 50 mila euro l’anno, anche nell’ipotesi in cui il professionista risulti iscritto in più di una sezione. “La mancata rotazione ha generato un flusso costante debiti fuori bilancio legati sia all’esistenza di contenziosi sia all’accumularsi di parcelle e di costi non definiti per milioni di euro – ha denunciato la Lo Presti – allo scopo di garantire il rispetto dei principi di rotazione, trasparenza e legalità verrà istituito, all’intero del dipartimento avvocatura, un apposito registro contenente importo pattuito, liquidazioni ed anticipazioni effettuate relative a ciascun incarico. In tal modo vogliamo introdurre il principio della prevedibilità della spesa e dei costi: i compensi professionali, oggi legati al numero delle udienze, saranno determinati sulla base del valore e del contenuto della controversia, che sarà possibile conoscere preventivamente, e per fase dibattimentale mentre il capitolo onorari verrà regolamentato alla luce del decreto ministeriale 55 del 10 marzo 2014”.

Tra i provvedimenti proposti dal documento anche l’eliminazione del Collegio di difesa: “La giunta in casi eccezionali ed in relazione alla natura giuridica del contenzioso  – ha assicurato l’esponente Cmdb –  potrà naturalmente ricostituire il Collegio di difesa con carattere temporaneo e con solo tre professionisti”.

La proposta di delibera arriverà già nelle prossime settimane sul tavolo della commissione regolamenti per eventuali correttivi, un passaggio cruciale al termine del quale il documento potrà affrontare il dibattito ed il voto dell’aula: “Forche caudine – ha concluso la Lo Presti – che probabilmente affronterò in solitudine”. (@Emma_De_Maria)

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