Anche la Regione Sicilia accoglie l’iniziativa referendaria avviata dalla Regione Abruzzo che impegna il Governo nazionale a tenere conto delle specifiche realtà regionali per quanto concerne la riorganizzazione territoriale degli uffici giudiziari. L’Assemblea Regionale Siciliana ha infatti votato all’unanimità l’apposito ordine del giorno presentato dal vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino (Psi), che di fatto riapre la vicenda su i tribunali “minori”, cancellati con un colpo di spugna dall’allora ministro alla Giustizia Anna Maria Cancellieri e che in Sicilia colpisce in particolar modo il tribunale di Nicosia e quello di Mistretta.
“Non si può nell’ottica di una spending rewiew, privare i cittadini della presenza di giustizia e legalità”, dichiara il presidente vicario dell’Ars. “Esiste la piena volontà politica di voler tentare il tutto per tutto per salvare indispensabili presidi della presenza dello Stato sul nostro territorio, per queste ragioni ho accolto la proposta del Coordinamento Unitario per il Tribunale di Nicosia di cui è presidente l’avvocato Salvatore Timpanaro”.
La condizione indispensabile affinché il quesito referendario venga proposto alla Corte Costituzionale è che almeno 5 consigli regionali ne facciano richiesta ai sensi dell’articolo 75 della Costituzione. Le delibere per la proposizione referendaria devono essere adottate entro il 24 luglio 2014 ed almeno da 5 regioni. La delibera di approvazione del referendum dovrà prevedere anche la nomina di delegati della regione stessa. Ad aver deliberato sono al momento le regioni Abruzzo, Basilicata e Campania alle quali si aggiungerà presto quindi anche l’Assemblea Regionale Siciliana. Quello proposto dal deputato Venturino costituisce ulteriore provvedimento che si aggiunge ad un altro ordine del giorno presentato il 24 settembre del 2013.